Geopolitica

5G, il bando dei vendor cinesi? Un danno anche per gli Usa

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Il veto ai produttori cinesi di apparecchiature di rete non soltanto peserà sulle finanze degli operatori, ma rischia di trasformarsi in un boomerang per il mercato americano dei semiconduttori.

Il bando dei vendor cinesi dalla realizzazione delle reti 5G in Europa e nei paesi occidentali, per presunti rischi di sicurezza, avrà certamente delle conseguenze negative sul rollout delle nuove reti. Ma non soltanto. E’ quanto emerge da un recente report della società di analisi ABI research, secondo cui escludere player come Huawei e ZTE dal deployment delle nuove reti non soltanto rallenterà la realizzazione delle nuove reti di diversi anni, ma peserà sugli operatori di rete con costi aggiuntivi per diversi miliardi di dollari per sostituire le reti esistenti.

Conseguenze economiche pesanti per gli operatori

Secondo il report, escludere Huawei e ZTE dal 5G e limitare l’accesso delle imprese cinesi ai componenti in silicio e ai semiconduttori di produzione americana avrà conseguenze economiche pesanti, rallentando inoltre l’attività di ricerca e sviluppo in 5G e 6G.

Per gli operatori, gli oneri aggiuntivi riguardano da un lato la necessità di sostituire le apparecchiature di Huawei dalle reti esistenti dall’altro diminuirà il ventaglio di fornitori di attrezzature di rete e di conseguenza la concorrenza.

Il che si tradurrà inevitabilmente in un incremento dei costi per le componenti di rete, visto il calo della concorrenza.

Conseguenze economiche negative per il mercato Usa dei semiconduttori

Inoltre, sottolinea il report, limitare l’accesso di Huawei ai chip 5G di produttori americani di semiconduttori rischia paradossalmente di trasformarsi in un boomerang per l’economia americana visto che l’azienda cinese ha messo in cantiere l’avvio di produzione propria di microchip in una fabbrica di nuova costruzione a Shangai per aggirare il veto Usa.

Se in questa fase iniziale Huawei realizzerà chipset per produzione propria, non è escluso che in futuro allargherà il tiro per conquistare l’intero mercato cinese, secondo ABI research, ricordando che gran parte dei ricavi dell’industria americana dei semiconduttori deriva appunto dalla Cina.

Rallentamento nel processo di standardizzazione

Al di là degli aspetti economici, l’esclusione dei vendor cinesi dal 5G avrà certamente conseguenze negative anche sul processo di standardizzazione del 5G. Huawei ed altri vendor cinesi sono coinvolti nei lavori di standardizzazione e brevettazione 5G del 3GPP (3rd Generation Partnership Project).

Privare Huawei dall’opportunità di monetizzare questo investimento in ricerca e sviluppo potrebbe portare Huawei a riconsiderare e diminuire i propri sforzi. Di conseguenza, il lancio e l’evoluzione del 5G ne risentiranno non solo a livello nazionale ma anche a livello globale, secondo la società di ricerca.

In conclusione, secondo ABI research, le autorità di regolamentazione devono essere molto attente ed evitare di prendere una decisione politicamente motivata su questioni economiche e tecnologiche.

Per garantire che il 5G possa svelare il suo vero effetto di trasformazione al mondo, le autorità di regolamentazione e gli organismi politici devono impedire che il lancio del 5G diventi una merce di scambio per gli interessi geopolitici.