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5G, i due motivi che hanno portato la Germania a non escludere Huawei

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La Germania non chiude la porta a Huawei per realizzare le reti 5G e manda un chiaro messaggio agli Usa: non subiamo il tentativo di ingerenza sulla definizione delle regole per la realizzazione delle reti 5G. “Non stiamo prendendo una decisione preventiva per vietare qualsiasi attore o società”, ha annunciato Steffen Seibert, il portavoce del governo, che ha messo a punto le regole per la costruzione delle reti mobili di quinta generazione nel Paese. Gli standard e i criteri valutazione e certificazione per la verifica dell’affidabilità della componentistica Ict destinata al 5G saranno contenuti nel “catalogo di sicurezza” tedesco, che sarà pubblicato “a breve”, ha detto un funzionario del governo all’agenzia Reuters.

5G, perché la Germania non ha bannato Huawei:

La decisione del Governo tedesco di non bannare Huawei non sorprende per due motivi:

5G, in Germania chi certificherà i fornitori

In generale, i fornitori dovrebbero essere certificati come affidabili in Germania, dando ai clienti la possibilità legale di escluderli e chiedere eventuali risarcimenti danni qualora dovessero riscontrare una backdoor utilizzata per spiare o sabotare i sistemi.

Gli operatori di rete Deutsche Telekom, Vodafone e Telefonica Deutschland saranno tenuti a identificare e applicare standard di sicurezza avanzati agli elementi critici di rete, stando a quanto ha riferito il quotidiano tedesco Handelsblatt citando la bozza del regolamento.

Infine, spetterebbe all’agenzia governativa tedesca responsabile per la sicurezza informatica (BSI), rilasciare la certificazione della componentistica Ict destinata ad infrastrutture critiche e strategiche.

In Italia è stato istituto presso il Ministero dello Sviluppo economico il Cvcn: centro di valutazione e certificazione nazionale per la verifica delle condizioni di sicurezza e dell’assenza di vulnerabilità di prodotti, apparati e sistemi destinati ad essere utilizzati per il funzionamento di reti, servizi e infrastrutture critiche. Il Mise è a caccia di 77 esperti del settore per rendere operativo il Cvcn.

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