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5G, il ‘Huawei leak’ in UK. May licenzia il ministro della Difesa per la fuga di notizie. Ma lui nega

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‘Nego strenuamente di essere coinvolto nel leak e sono fiducioso che un'indagine approfondita e formale avrebbe confermato la mia posizione’. Così si difende Gavin Williamson licenziato da Theresa May perché, secondo un’indagine interna, è stato lui a rivelare ai media inglesi la decisione del Consiglio di Sicurezza Nazionale di dare l’ok a Huawei per la rete 5G, ma solo per le parti ‘non core’.

Il Huawei leak britannico è diventato un caso nazionale che ha portato al licenziamento da parte di Theresa May del ministro della Difesa Gavin Williamson (è il 30esimo ministro che va via dal 2016 da quando May è premier). “Nego strenuamente di essere coinvolto nel leak e sono fiducioso che un’indagine approfondita e formale avrebbe confermato la mia posizione”. Così si difende Williamson licenziato perché, secondo un’indagine interna avviata da May, è stato lui a rivelare al Daily Telegraph la decisione del Consiglio di Sicurezza Nazionale di dare l’ok a Huawei per contribuire alla realizzazione della rete 5G, ma solo per le parti ‘non core’. La tlc cinese può fornire così solo antenne e altre componenti non cruciali dell’infrastruttura tecnologica, secondo quanto riportato dal Telegraph. Una mossa che consentirebbe al Regno Unito di ridurre al minimo i rischi.

Le decisione del
National security council sono top secret

Ma una notizia così importante dal punto di vista della cybersecurity nazionale perché non doveva essere divulgata? Perché le decisioni prese dal Consiglio di sicurezza nazionale britannico, normalmente sono top secret.

Così May ha licenziato il ministro della Difesa (la lettera

Theresa May ha comunicato la decisione a Williamson con una lettera: “È vitale per il buon funzionamento del governo e per l’interesse nazionale del Regno Unito in alcune delle aree più sensibili e importanti che i membri del National security council (Nsc) – delle nostre Forze armate, delle nostre agenzie di sicurezza e di intelligence e del livello più alto di governo – possano avere discussioni franche e dettagliate nella piena certezza che le informazioni e le analisi forniti non siano divulgati oltre quell’ambiente fidato”.

May, nella lettera, ha spiegato l’avvio di “un’indagine sulla fuga di notizie senza precedenti dall’incontro dell’Nsc della scorsa settimana” e ha accusato apertamente il suo ormai ex ministro della Difesa: “L’inchiesta è stata condotta con la piena collaborazione degli altri partecipanti al Consiglio nazionale di sicurezza, tutti hanno risposto a tutte le domande, hanno fornito quante più informazioni possibili per aiutare nelle indagini e hanno incoraggiato il loro personale a fare lo stesso. La tua condotta”, ha scritto il primo ministro britannico, “non è stata dello stesso livello di quella degli altri. “Dalle indagini emergono prove convincenti che suggeriscono la tua responsabilità per la divulgazione non autorizzata» delle informazioni. “Nessuna altra versione credibile degli eventi per spiegare questa fuga è stata identificata”, ha concluso May, che ha nominato come nuovo ministro della Difesa Penny Mordaunt, finora alla guida del ministero per la Cooperazione internazionale, considerata la persona che prenderà il posto di May a Downing Street.

Anche Mordaunt è una parlamentare dello stesso partito conservatore di Gavin Williamson, che ha rifiutato di dimettersi, come chiesto da May, perché, ha dichiarato, “sarebbe stato come affermare di essere io, i miei consiglieri e lo staff responsabili della fuga di notizie, così non è”.