Strategie

5G FWA, Rota (Linkem) ‘Nuovi servizi IoT, competizione con la fibra e vendita di capacità ai Mvno’

di |

Non soltanto mercato residenziale nel futuro del 5G Fwa di Linkem: l'ad Davie Rota giarda anche a nuovi servizi IoT per le aziende e alla rivendita all'ingrosso di capacità di banda agli operatori virtuali.

Linkem accende la sua rete 5G FWA e l’ad Davide Rota, in un’intervista ad Affari e Finanza di Repubblica, fissa gli obiettivi della società non soltanto nel mercato residenziale ma anche nel mercato business fra nuovi servizi IoT e fornitura di capacità agli operatori mobili virtuali (Mvno). “Abbiamo acceso la nostra rete 5G per il Fixed Wireless Access, la banda ultralarga fissa con l’ultimo miglio via radio – ha detto Rota – È un passaggio importante per due ragioni: la nostra è la prima rete europea in 5G per l’Fwa e, secondo, questo segna una svolta per il business plan di Linkem che mantiene l’obiettivo di far crescere i suoi attuali 700 mila utenti, ma inizierà al tempo stesso a puntare sempre di più sulle connessioni Iot, l’internet delle cose, e comincerà anche a rivendere banda all’ingrosso ad altri operatori, in questo caso mobili”.

Leggi anche: Linkem, il primo servizio 5G FWA stand alone al via in Italia

Vedi anche: Agricoltura 4.0, i vantaggi della partnership Linkem – Maccarese Spa. Il Videoreportage

Banda ultralarga, il FWA non più ‘ancillare’. Superati i clienti dell’FTTH

I numeri della banda ultralarga in Italia fra fibra 82,1 milioni di utenti) e Fwa (1,6 milioni)

Davide Rota, ad di Linkem, ha ricordato che “Oggi la banda ultralarga per le utenze residenziali tra fibra fino a casa e Fwa ha meno di 4 milioni di utenti: 2,1 per la fibra, 1,6 milioni per l’Fwa. Ma sono convinto che in 5 anni le oltre 14 milioni di linee tra Adsl e Fttc (misto fibra-rame), avranno concluso la migrazione sulle nuove reti superveloci”.

Obiettivi di Linkem, non soltanto zone rurali

Ma quali sono gli obiettivi dell’azienda? “La prima: portare connessioni di qualità comparabile alla fibra anche dove la fibra non può arrivare perché sarebbe antieconomica. Zone di divario digitale che vanno dalle città minori ai borghi, dalle case isolate agli insediamenti industriali più periferici. Ma la svolta più significativa è che l’Fwa a banda ultralarga abiliterà una nuova generazione di oggetti connessi”.

Nuovi servizi IoT

“Ma pensiamo a tutti i servizi di monitoraggio e gestione del territorio, dalla qualità delle acque alle rilevazioni meteo, dall’agricoltura 4.0 alla e-mobility, con le auto connesse anche quando viaggiano fuori delle città, fino al futuro delle auto a guida autonoma – ha detto Rota – La fibra non coprirà mai una pineta dove si sversano rifiuti e che va controllata, o una diga tra le montagne. Tutto questo ha bisogno di connessioni in banda ultralarga: non tanto come capacità di traffico. Non si tratta qui di far viaggiare giga di dati per vedere un film o una partita in diretta streaming, quanto piuttosto di connessioni stabili, affidabili e soprattutto di tempi di latenza istantanei”.

Fwa in competizione con la fibra

Ci sarà una crescita progressiva di questa parte dei ricavi, prevede Rota, che oggi pesa circa il 3% di un fatturato totale di 185 milioni di euro. “Ma il mercato residenziale, dove oggi abbiamo circa 700 mila utenti, resta strategico. “Anche perché abbiamo visto come l’Fwa sia oggi non solo l’unica possibilità nei luoghi dove la fibra arriverà molto tardi o non arriverà del tutto, ma anche come un’offerta interessante in competizione con la stessa fibra cerando al tempo stesso più competizione. Non è, per esempio, un caso se oggi la nostra rete copre il 98% del territorio del Comune di Roma. In generale la rete di Linkem non è andata a privilegiare le aree di digital divide: il 95% dei nostri utenti potrebbe comprare connessioni di rete fissa da altri concorrenti”.

I numeri di Linkem e il business con gli operatori virtuali

Linkem ha 2.900 antenne, con una presenza maggiore al centro sud. Punta soprattutto su città di media grandezza, i tipici capoluoghi di provincia. Delle 2.900 antenne, il 50% è già stato “armato” con la tecnologia 5G, il resto arriverà entro il 2022. Ed entro i prossimi tre anni aggiungeremo altre 2.200 antenne. Il tutto per un investimento di 200 milioni di euro. Ma c’è un ulteriore comparto di business in via di sviluppo: la rivendita all’ingrosso di capacità di banda ad operatori mobili 5G. “Soprattutto operatori mobili virtuali, o anche a un operatore come Iliad che la sua rete sta ancora finendo di implementarla”, dice l’ad.

Cosa si aspetta l’azienda dal Pnrr? “Che incentivi la domanda con agevolazioni, come i voucher, per utenti privati e imprese”, chiude Rota.