La corsa

5G, Europa e Usa indietro mentre la Cina prende il volo

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La Cina guida la corsa globale al 5G con il 70% delle stazioni radio base realizzate mentre Usa e Europa restano indietro.

Dopo un anno e mezzo di lavori frenetici, la Cina risulta il paese più avanti nel 5G, con il 70% delle stazioni radio base realizzate. E’ quanto emerge dai dati del governo cinese, che attesta la presenza di 718mila base station nel paese. Gli impianti coprono le principali città come dichiarato da Liu Liehong, viceministro del ministero dell’Industria e  dell’Information Technology.

Le vendite domestiche di dispositivi 5G, per lo più smartphone, hanno raggiunto quota 200 milioni. Nove smartphone su 10 venduti in Cina sono 5G, ha precisato il ministro.

L’impegno di Pechino

Per gli analisti il primato cinese dipende in larga misura dal forte impegno di Pechino in campo tecnologico e dalla capacità di realizzare i progetti grazie alla presenza dello Stato nei player chiave del settore, compresi i tre principali operatori China Mobile, China Unicom e China Telecom. Questo predominio dovrebbe continuare anche in futuro anche se il gap con gli altri paesi è destinato a diminuire nel tempo.

Un vantaggio quello cinese che dipende in primo luogo dalla assegnazione anticipata delle frequenze, già a metà 2019, prima degli altri paesi e in particolare prima degli Usa, che da allora hanno tentato di limitare l’utilizzo di tecnologie avanzate alla Cina.

E’ per questo che il paese asiatico sta tentando di organizzarsi da sé, per produrre internamente tutte le tecnologie necessarie.

Nel frattempo, tutti e tre i principali operatori hanno lanciato dei piani di abbonamento per il 5G, che spesso prevedono anche il telefonino.

Cina in testa anche sugli smartphone

Nel terzo trimestre dello scorso anno secondo stime di Idc la Cina rappresentava il 77% dei circa 100 milioni di smartphone 5G venduti a livello globale, a seguire gli Usa con una quota del 7% e la Corea del Sud con il 4%.

Ad oggi gli operatori e i vendor tecnologici hanno speso complessivamente 260 miliardi di yuan (40 miliardi di dollari) nella nuova tecnologia inclusa la costruzione fatta non soltanto da parte dei tre grandi operatori ma anche da altri operatori di rete di particolari industry attivi in diversi ambiti fra cui l’energia, la medicina e l’istruzione.

In media la Cina utilizza il 50% in più di dati rispetto a quelli usati con i vecchi servizi 4G, lo standard che nel resto del mondo è ancora il più utilizzato.

Reti 5G esistenti

Il numero di reti 5G a livello globale è ora pari a 144, con altre 90 in costruzione, ha detto Mats Granryd, direttore generale di GSMA, organizzatore dell’evento di Shanghai in cui Liu ha tenuto il suo discorso. Granryd ha aggiunto che le reti 5G dovrebbero essere accessibili a un quinto della popolazione mondiale entro la fine di quest’anno e che gli investimenti globali degli operatori 5G raggiungeranno 1 trilione di dollari entro il 2025.

Tra i principali mercati sviluppati, la Corea del Sud e il Giappone sono stati tra i più aggressivi nell’introduzione del nuovo servizio. L’Europa è stata più contenuta perché gli opeatori locali non possono giustificare grandi rollout, ha affermato l’analista di Jefferies Edison Lee. Inoltre, molti operatori europei si stanno muovendo lentamente a causa delle pressioni dei governi nazionali e di altre fonti per non utilizzare apparecchiature di rete 5G di Huawei, uno dei principali fornitori al mondo.

Amministrazione Trump

L’amministrazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha esercitato un’enorme pressione su molti degli alleati americani affinché non utilizzassero le apparecchiature 5G di Huawei, affermando che potrebbero compromettere la sicurezza nazionale a causa di presunti collegamenti aziendali con Pechino. Allo stesso tempo, Trump ha anche utilizzato sanzioni per impedire a Huawei di ottenere i microchip fondamentali per le reti e altri componenti chiave che alimentano le sue stazioni base 5G e smartphone.

Il lancio del 5G negli Stati Uniti è stato frenato dalla recente fusione di due dei suoi gestori nazionali più piccoli, Sprint e T-Mobile US, ha aggiunto Lee, precisando che i due principali operatori nazionali sono stati più lenti a costruire sistemi a causa dei costi elevati e si sono concentrati principalmente sulla creazione di capacità nei centri delle città chiave.

“La maggior parte della realizzazione del 5G nel 2020 al di fuori della Cina è avvenuta in Medio Oriente e nell’Asia sviluppata”, ha detto.

Previsioni stabili

La quota della Cina del mercato 5G diminuirà man mano che altri paesi accelereranno il loro ritmo di costruzione, ha affermato l’analista di IDC Cui Kai. Ha detto che l’attuale posizione dominante del paese è dovuta a diversi fattori, guidati dalla determinazione di Pechino a promuovere la tecnologia come parte del suo più ampio piano di sviluppo di “nuove infrastrutture”. Ha aggiunto che i vettori stanno anche sfruttando i loro acquisti aggressivi come un modo per ottenere grandi sconti dai fornitori di attrezzature.

“Penso che la Cina manterrà il suo posto di leader globale”, ha detto. “Forse non sarà al 70% di share, ma il calo non sarà troppo grande, forse scenderà al 60% nel 2021 e al 50% nel 2022. I rapporti effettivi dipenderanno dalla ripresa dalla pandemia fuori dalla Cina. Quanto al fatto se i vettori stranieri investiranno o meno pesantemente, ciò dipenderà ovviamente soprattutto dalla comparsa di “app killer” che possono trarre vantaggio dalla tecnologia”.