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5G, due anni per la migrazione dei 26 GHz. Il lavoro di Lepida in Emilia Romagna

Banda 26 GHz, il Tavolo del Mimit

Con l’avvio del tavolo tecnico istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit, prima MISE) con gli Operatori beneficiari della proroga sui diritti d’uso delle frequenze nella banda 24,5-26,5 GHz fino al 31 dicembre 2024, entra nel vivo il processo di migrazione a nuove frequenze.

Si tratta di un rilevante cambiamento finalizzato all’armonizzazione dell’intera banda 26 GHz a seguito della decisione (UE) 2019/784 che prevede il rispetto di una normativa tecnica finalizzata all’introduzione della tecnologia 5G.

Il lavoro di Lepida in Emilia Romagna

Lepida ha acquisito sin dal 2014 i diritti d’uso delle frequenze citate per reti radio a larga banda punto-multipunto per l’area di estensione geografica corrispondente all’Emilia-Romagna arrivando a oggi ad avere, tra i propri link e quelli concessi in WLL agli Operatori, un totale di 512 link sull’intero territorio regionale.

La società In House della Regione ha reso operativi tali collegamenti sia fornendo connettività a Banda Larga a 52 sedi pubbliche (Sanità, Comuni, Province, Protezione Civile, ecc.) e oltre 200 tralicci (DSR, Cellmon, LW, ERretre), sia mettendoli a disposizione degli Operatori di telecomunicazioni attraverso uno specifico accordo di programma al fine di contrastare il digital divide.

Al momento sono attivi sulle frequenze concesse in uso WLL, 16 Operatori che forniscono servizi a oltre 14.500 utenti.

Le licenze radio a 23 GHz

Per gestire questo complesso processo di migrazione Lepida ha avviato le attività istruttorie per convertire gli attuali link in concessione verso nuove frequenze in particolare sulla banda limitrofa a 23 GHz in grado di garantire analoghe prestazioni in termini di throughput, affidabilità e condizioni di servizio.

Verso gli Operatori è stata svolta una campagna di informazione per comunicare e condividere come Lepida intenda procedere nell’evoluzione della propria rete nel prossimo biennio e negli anni successivi, informare sui nuovi costi delle licenze radio a 23 GHz all’attuale stato dei fatti, raccogliere le intenzioni relative alla prosecuzione dei servizi attualmente forniti.

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