Lo scontro

5G, colpo di scena in Svezia. Accolto l’appello di Huawei e asta sospesa

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Colpo di scena in Svezia, dove il tribunale amministrativo di Stoccolma accoglie il ricorso di Huawei contro le regole dell'asta 5G che la escludevano a priori dal novero dei possibili fornitori di attrezzature 5G.

Colpo di scena in Svezia, dove l’asta 5G in programma oggi è stata sospesa all’ultimo momento dopo che è stato accolto il ricorso di Huawei contro i termini della gara, che la escludevano insieme a ZTE dal novero dei possibili fornitori di attrezzature per le nuove reti. Termini di gara discriminatori e anti concorrenziali, che hanno spinto la corte di Stoccolma ad annullare la gara e contestualmente anche il bando nei confronti delle imprese cinesi, accusate, in primo luogo dall’amministrazione Trump, di mettere a rischio al sicurezza nazionale degli Usa e degli alleati con presunte attività di spionaggio per conto del governo di Pechino. Accuse mai supportate da prove concrete.

La Svezia il mese scorso aveva seguito il Regno Unito nel vietare le apparecchiature Huawei dalla sua rete 5G citando i rischi per la sicurezza nazionale e ha chiesto alle aziende che partecipano alle aste dello spettro 5G di rimuovere i componenti dall’azienda entro il 1 ° gennaio 2025.

Il ricorso di Huawei è stato accolto.

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Cosa ha detto il giudice

“La decisione che concede una sospensione significa che i termini riguardanti, tra le altre cose, l’uso dei prodotti Huawei fino a nuovo avviso non si applicano durante la continua deliberazione del caso da parte del tribunale amministrativo”, ha detto in una dichiarazione il giudice Johan Lundmark.

La sentenza potrebbe diventare un precedente importante nella battaglia legale di Huawei condotta in altri paesi come Estonia, Polonia e Romania.

Secondo la stampa svedese, si tratta di “una vittoria parziale” per Huawei.

Al momento regna ancora l’incertezza sui nuovi termini della gara 5G perché non si conoscono le nuove regole.

Il regolatore svedese Post och Telekomminication Styrelse (PTS) ha fatto sapere che la corte amministrativa di Stoccolma ha concesso un’ingiunzione contro alcune condizioni fissate dalla gara per l’assegnazione dello spettro 5G, in banda 3.5 e 2.3 Ghz in programma per oggi ma sospesa in seguito all’appello presentato da Huawei.

Uno smacco non da poco per la PTS, che non più tardi di ieri aveva fatto sapere che il ricorso di Huawei sarebbe stato esaminato a giochi fatti, al termine della gara.

Le regole di gara in Svezia impedivano a priori a Huawei di fornire apparecchiature per le nuove reti. Regole che secondo la corte di Stoccolma ledono i diritti di Huawei il cui appello è quindi giustificato.

In altre parole, secondo il giudice ci sono gli estremi per sospendere la gara e per approfondire il dossier. Le regole vanno cambiate. Per questo PTS ha informato i quattro operatori qualificati a partecipare all’asta che è stato tutto rimandato. PTS analizzerà la sentenza della corte e farà in modo che la gara abbia inizio il prima possibile.

Huawei pronta a collaborare

Al momento, Huawei non ha in programma nuove azioni legali e sta cercando in tutti i modi di avere un dialogo costruttivo con le autorità svedesi, ha detto alla Reuters Kenneth Fredriksen, executive vice president di Huawei, Central East Europe and Nordic Region.

Il gruppo cinese ha affermato che collaborerà pienamente con eventuali requisiti futuri per i fornitori di 5G che potrebbero consentirle di essere un fornitore certificato.

Secondo stime della società di consulenza Oxford economics per conto di Huawei Scandinavia, il costo complessivo di un’esclusione totale di Huawei sarebbe compreso fra 3,3 e 35 miliardi di corone (fra 380 milioni e 4 miliardi di dollari) a seconda dello scenario.

Ma secondo il ministro svedese alla Digitalizzazione Anders Ygeman il costo di costruire una rete 5G su basi incerte sarebbe molto più caro.

Ad ogni modo, l’asta 5G in banda 3.5 e 2.3 Ghz in programma per oggi e poi sospesa avrebbe favorito Nokia e Ericsson, i player concorrenti di Huawei, visto che la PTS aveva espressamente chiesto ai partecipanti di rimuovere le attrezzature di Huawei dalle rispettive infrastrutture. Ora vedremo come andrà con le nuove regole.