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5G, Carlo Melis (Wind Tre): ‘Serve collaborazione di tutti per cogliere l’opportunità del PNRR’

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Carlo Melis, CTO di Wind Tre: 'I fondi del PNRR ci possono aiutare a realizzare le infrastrutture dell’ecosistema digitale 5G. Credo sia arrivato il momento per un sano realismo e la collaborazione tra gli attori di sistema diventa un elemento cruciale'.

A che punto siamo in Italia con lo sviluppo del 5G? Quali prospettive ci sono per il nuovo standard di comunicazione mobile? Come accelerare lo sviluppo della rete? L’entusiasmo per il 5G è un po’ svaporato con il passare del tempo, come riprendere lo sprint iniziale? La tecnologia è molto promettente, ma il fattore tempo è importante per non perdere la grande opportunità dei fondi del PNRR destinati alla banda ultralarga e alla transizione digitale in genere. Questi alcuni dei temi affrontati con Carlo Melis, CTO di Wind Tre.

Key4biz. A che punto siamo in Italia con lo sviluppo delle nuove reti 5G e dell’ecosistema?

Carlo Melis. Ci sono stati progressi, ma credo che ci troviamo ancora in una fase di transizione.

Key4biz. In che senso?

Carlo Melis. Siamo in una fase di transizione per due motivi. In primo luogo, perché la maggior parte del traffico sulle nostre reti, in Italia e in Europa, passa prevalentemente su tecnologia 4G. Il 4G è ancora la tecnologia  ampiamente dominante, il traffico indirizzato dalle reti 3G e 2G, ove ancora presenti, sta diventando marginale.  Il traffico dati 5G inizia ad avere una connotazione ‘double digit’ ma nei prossimi anni osserveremo una crescita molto importante. La rete di nuova generazione si sta espandendo e la penetrazione dei terminali 5G salirà rapidamente. Il secondo fattore di risoluzione della transizione è la costruzione delle infrastrutture e in generale, in maniera più appropriata, delle capabilities proprie di un ecosistema evoluto 5G.

Key4biz. Ma di cosa è fatto il 5G?

Carlo Melis. Il 5G è fatto di tanti ingredienti. La rete di accesso (le antenne e i pali che tutti noi possiamo vedere), le fibre che rilegano l’accesso alla rete di trasporto che raccoglie il traffico, la Core Network dove risiede l’intelligenza che governa la rete ed i servizi che sono erogati tramite la rete stessa. Wind Tre ha investito tanto negli anni per modernizzare la sua rete e in particolare per adeguare tutte le componenti della rete stessa alla nuova tecnologia 5G. Abbiamo lavorato molto per portare fibre ai nostri siti, su questo fronte siamo cresciuti moltissimo ma c’è ancora lavoro da fare.

Si parla tanto di Core Network 5G Standalone, la Core Network nativa 5G che instillerà nella rete una intelligenza ancora più sofisticata. Questa abiliterà use case propri del 5G, consentirà per esempio di allocare dinamicamente porzioni di risorse della rete a clienti/servizi specifici in base ai requisiti dettati dallo scenario d’uso prescelto (slicing).

Il 5G abilità una vastità di use case sia in ambito B2C,ad es. gaming, realtà aumentata e VR che in ambito B2B. In generale e specie per il segmento B2B e la gestione di servizi business critical l’affidabilità delle reti è un requisito cruciale sul quale tutti gli operatori stanno lavorando. Pensate poi alla moltitudine di dati che viaggerà sulla rete 5G, molti di questi dati saranno sensibili. La sicurezza è certamente un altro requisito chiave.

La verità è che il 5G è tante cose. Lo standard inizia ad essere maturo e la tecnologia c’è. È il momento di completare la realizzazione delle infrastrutture e dell’ecosistema per procedere progressivamente allo sviluppo di applicazioni e servizi.

Key4biz. Servono reti molto affidabili per determinate applicazioni.

Carlo Melis. Pensiamo alle infrastrutture critiche nazionali – utilities, ferrovie, ospedali, pubblica sicurezza, settore militare, etc. Certamente l’affidabilità delle reti che si traduce in parametri di disponibilità e resilienza sono requisiti fondamentali per la rete di nuova generazione e le applicazioni che insisteranno su di essa.

Principio analogo vale per le applicazioni destinate alle aziende che vedono nella continuità di servizio una peculiarità essenziale, in questa fase forse ancor più importante di performance elevate in termini di velocità o bassa latenza.

Wind Tre è forse l’operatore che ha creduto di più nel 5G in Italia, questo è riscontrabile in termini di footprint di siti 5G che abbiamo in campo. Per questo ci siamo preparati e abbiamo investito molto per portare capacità e resilienza sul territorio in modo capillare, specie dove vediamo traffico e opportunità di sviluppo razionale del nostro business.

Key4biz. E per quanto riguarda la core network 5G?

Carlo Melis. In questi giorni stiamo iniziando i test di validazione della core network 5G standalone. Questo ci consentirà presto di lavorare con gli use case peculiari abilitati dalla nuova tecnologia 5G. Ritengo che il 2024 sia l’anno di svolta per accelerare la digitalizzazione del Paese e proiettare l’Italia in una fase diversa. Certo ci sono ancora difficoltà e sfide da vincere.

Key4biz. Quali difficoltà avete trovato?

Carlo Melis. Avere un vincolo elettromagnetico di 6 V/m quando in tutta Europa il limite è a 60 v/m non ha aiutato. Abbiamo accolto con favore le misure promosse dal Governo che prevedono di innalzare i limiti elettromagnetici a 15 V/m.  Lo considero un passaggio preliminare. Ciò che serve veramente è adeguarci al più presto agli standard Europei. Non si capisce perché le imprese italiane debbano accumulare un gap e perdere opportunità rispetto alle aziende  francesi o tedesche.

La complessità delle normative e la disomogeneità sul territorio delle regole (i processi per ottenere i permessi sono articolati e cambiano spesso sulle regioni) determinano costi e allungamento dei tempi. Serve semplificare.

È importante che il Governo incoraggi con decisione la transizione digitale, serve più coraggio di quanto non sia avvenuto in passato.

Pesa anche la frammentazione del mercato europeo ed Italiano e la sua ipercompetitività fondata su prezzi bassi. Tutto ciò non ha favorito la creazione di campioni nazionali né la creazione di poli di aggregazione capaci di spinta di investimento.

In Italia abbiamo 5 MNOs e più di 50 MVNOs. È difficilmente sostenibile. Serve rivedere il sistema di regolamentazione tornando a premiare razionalità qualità e investimenti piuttosto che chi fa dumping sul prezzo. Questo è veramente importante in una industry che ha visto gli operatori investire molto negli ultimi anni ma raccogliere poco.

Key4biz. Quali sono le applicazioni 5G più redditizie? Dove vedremo decollare veramente il 5G?

Carlo Melis. Il segmento B2B è quello più interessante per la sua natura.

I settori più interessanti sono quelli dove c’è logistica distribuita e complessa (porti e interporti), autodromi e automotive (ricerca e sviluppo, realizzazione e test di componentistica, etc), aziende del settore energia.

Qui la nostra pipeline di sviluppo dei servizi mostra segnali veramente incoraggianti.

Wind Tre ha realizzato la prima Private Network 5G commerciale  in Italia. Si tratta del progetto che abbiamo realizzato in partnership con il Porto di Genova per ridisegnare tramite la nuova tecnologia le Operations intelligenti del Porto (ad es. il comando da remoto delle gru, la videosorveglianza, il controllo degli accessi, l’acquisizione di dati su ciò che avviene nell’area portuale, la manutenzione preventiva e correttiva).

Il settore delle utilities e quello energetico costituiscono un’altra grande opportunità. Wind Tre sta lavorando in partnership con Terna per lo sviluppo di una piattaforma di monitoraggio della rete elettrica per citare un altro esempio.

Le Private Network sono certamente uno use case promettente per fare palestra e testare con profitto le capabilities del 5G.

Sono certo che molte altre aziende si renderanno presto conto dei vantaggi connessi all’adozione di tecnologie 5G e le adotteranno.

Key4biz. Come sfruttare al meglio le risorse del PNRR?   

Carlo Melis. I fondi del PNRR ci possono aiutare a realizzare le infrastrutture che  costituiscano lo scheletro portante dell’ecosistema digitale 5G.

Credo sia arrivato il momento per un sano realismo e la collaborazione tra gli attori di sistema diventa un elemento cruciale.

Qui le linee guida che le Istituzioni sapranno disegnare possono fare la differenza. Serve mettere insieme capacità di investimento, assets, infrastrutture, esperienza, know how.

In generale non crediamo funzionino misure che dissinergizzino i fattori di sistema e non tengano conto della realtà, ad esempio degli investimenti e dei costi necessari a sviluppare e operare le infrastrutture.

A tal proposito bandi di gara come Italia 5G e quello per il cablaggio delle isole minori, andati deserti in prima pubblicazione, sono esperienze sfortunate da lasciarci alle spalle.

Key4biz. Quali proposte per i fondi del PNRR?

Carlo Melis. Vediamo bene le misure che riallocano circa 13 miliardi nello schema PNRR ai fini di spostare il manufatturiero verso il paradigma Impresa 4.0. Si tratta del pacchetto noto con il nome Transizione 5.0. Qui è importante che il Governo accolga la proposta di Confindustria che prevede che anche beni e servizi di connettività volti a far dialogare macchine intelligenti siano ammessi ai crediti fiscali.

Questo provvedimento potrebbe essere un acceleratore nello sviluppo delle Private Network 5G anche in Italia. Il processo è già decisamente in moto in altri paesi d’Europa.

Serve pragmatismo e studiare insieme agli attori economici le formule più adatte (ad es. definizione dei modelli che ispirano i bandi di gara) a creare valore e sviluppo.

Key4biz. Il tempo però è poco, i termini scadono a Giugno 2026

Carlo Melis.  È vero, il tempo a disposizione è veramente poco. Tuttavia, sono ottimista in Italia abbiamo tante competenze e esperienza. Si tratta di collaborare sfruttando al meglio i contributi che ognuno è in condizione di portare.

A fronte di una programmazione razionale Wind Tre farà certamente la sua parte.

In tema di sviluppo delle infrastrutture critiche nazionali abbiamo una rete articolata e capillare, oltre 20.500Km di backbone in fibra, dei quali 6000 sono su ferrovia. Mi pare un buon esempio di asset su cui fare leva per accelerare la trasformazione che il Paese merita.

Sono sicuro che alla fine ce la faremo, l’opportunità che tutti insieme abbiamo è troppo grande per essere sprecata.