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5G, banda 3.4-3.6 Ghz: Consiglio di Stato conferma proroga fino al 2029 e non ritocca il prezzo

Il Consiglio di Stato ribalta le conclusioni del Tar del Lazio sulle frequenze 5G ritenendo che ”la proroga risulta adottata all’esito di un iter coerente, sia alla normativa vigente, sia alle regole predeterminate in sede di rilascio dell’originaria concessione, accompagnata da una motivazione approfondita”, e ciò anche con riferimento alla determinazione dei contributi.

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Le sentenze del Consiglio di Stato riguardano Linkem, Fastweb, Go Internet e Mandarin che avevano ottenuto dall’Agcom e dal Mise le proroghe dei rispettivi diritti d’uso delle frequenze in banda 3.4-3.6 GHz, con decisioni contestate da Vodafone, Iliad e Telecom Italia. A seguito di distinti ricorsi proposti di Vodafone, Iliad e Telecom Italia, il Tar Lazio aveva annullato i provvedimenti adottati dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Agcom con i quali era stata concessa agli operatori la proroga dei diritti d’uso fino al 31 dicembre 2029 sulle bande di frequenza 3.4-3.6 GHz.

In particolare, il Tar aveva ritenuto non congruo e, quindi, assoggettabile a consistente rivalutazione la quantificazione del contributo economico dovuto per la concessione stessa della proroga.

Si chiude così una vicenda che aveva tenuto sulle spine le aziende assegnatarie delle frequenze in questione, gemelle rispetto a quelle in banda 3.6-3.8 Ghz assegnate in sede di asta 5G.

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