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5G, Arpu maggiore per il 50% degli operatori pionieri

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5G pacesetters, vale a dire gli operatori pionieri del 5G, hanno il doppio di possibilità di aumentare i ricavi dei loro concorrenti meno avanzati.

I 5G pacesetters, vale a dire gli operatori pionieri del 5G, hanno il doppio di possibilità di aumentare i ricavi dei loro concorrenti meno avanzati. Hanno poi tre volte più possibilità di accrescere l’Arpu. I pacesetters del 5G sono quelli che hanno in carniere almeno 3 servizi 5G inclusivi di gaming, AR e VR e acesso 5G fixed wireless (FWA).

I Pacesetter 5G si trovano principalmente nel Nord-Est Asiatico e in Nord America, mentre un terzo è in Europa. E’ quanto emerge da un nuovo report del Consumer Labs di Ericsson, condotto su un campione di 73 operatori in 22 mercati, che offre un’analisi dello scenario attuale degli operatori rispetto al 5G e di come questi possono affermarsi nel mercato rispondendo alle aspettative dei consumatori.

Il report individua al tre categorie di operatori: i “5G Explorers” (quelli all’inizio del loro viaggio 5G), i “5G Potentials” (opeatori con consumatori soddisfatti su reti 4G, ma che non hanno ancora investito molto nel 5G), “5G Aspirational” (player considerati come sfidanti del mercato 5G che puntano in alto e si sforzano di migliorare la soddisfazione dei consumatori) e appunto i “5G Pacesetters” (quelli che sono ben avanzati nel fornire la migliore copertura, prestazioni e innovazione del 5G, ma anche consapevoli di avere spazio per migliorare ulteriormente).

Le principali evidenze dello studio:

  • Il 50% degli operatori che rientrano nella categoria Pacesetter 5G ha aumentato l’ARPU dell’1% o più su base annua rispetto a un quarto di tutti gli altri operatori
  • Il 75% dei Pacesetter monetizza il 5G basandosi su velocità, qualità del servizio, convergenza fisso-mobile (FMC) o contenuti offerti in bundle
  • Gli operatori Pacesetter hanno una copertura media della popolazione tramite rete 5G del 75%, velocità di download di 270 Mbps e una disponibilità media del 5G del 14% o superiore
  • In media, il 70% degli abbonati a un operatore Pacesetter li considera leader di mercato 5G
  • Quasi il 50% degli operatori Pacesetter ha già lanciato servizi FWA su 5G
  • I Pacesetter sono i più proattivi nell’implementazione delle capacità di edge computing (MEC) 5G Standalone e multi-access

Sulla base delle intuizioni strategiche dei leader di mercato, lo studio suggerisce diversi percorsi che gli operatori possono intraprendere per emergere come pionieri del 5G o per migliorare la loro posizione:

– Lavorare a un’ampia copertura e comunicare i risultati raggiunti;
– Migliorare il marketing del 5G per guadagnare la leadership nella percezione;
– Estendere la copertura in ambienti indoor e migliorare la velocità;
– Esplorare offerte convergenti 5G;
– Fornire home broadband su rete 5G;
– Innovare i piani tariffari attraverso la vendita di un 5G di valore superiore;
– Offrire ai consumatori nuovi servizi ed esperienze immersive;
– Stringere partnership e dare vita a ecosistemi

I servizi 5G rivolti ai consumatori possono sbloccare fino a 3,7 trilioni di dollari di ricavi per gli operatori entro il 2030. Questo rapporto sottolinea come i pionieri del 5G, che possono dimostrare di adottare nuove tecnologie e influenzare la percezione dei consumatori e che sono pronti a investire e concentrarsi sull’innovazione dei servizi 5G, stanno già facendo un passo avanti rispetto ai concorrenti nella corsa alle nuove opportunità di guadagno. Esplorando le nuove opportunità offerte dal 5G, sempre più operatori possono diventare pionieri del 5G e di conseguenza far crescere i loro ricavi.

Il 5GItaly di Roma

Di reti di nuova generazione, di innovazione e ricerca e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) parlerà alla quarta edizione del 5GItaly di Roma, il Capo Segreteria Tecnica del Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Camilla Sebastiani.

Un evento promosso dal CNIT, il Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni, che si terrà nella Capitale dal 30 novembre al 2 dicembre.

Nella tre giorni della conferenza, ampio spazio sarà dedicato all’Italia e all’Europa, in particolare, alla strategia inserita dal Governo italiano nel PNRR, che prevede l’allocazione di importanti investimenti nella digitalizzazione del paese, a partire dalle infrastrutture di rete.