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5G, alle Terme di Diocleziano il primo use case di Roma

Il 5G entra nella fase operativa a Roma, con i visori per la realtà virtuale ed aumentata che da oggi sbarcano alle Terme di Diocleziano per arricchire l’esperienza culturale dei tanti turisti che visitano uno dei siti turistici della Città Eterna. Roma Capitale, Fastweb ed Ericsson in collaborazione con il CNR e il Museo Nazionale Romano hanno presentato oggi questo primo use case romano nell’ambito della sperimentazione 5G in città nell’ambito del progetto #Roma5G. A soli 10 mesi dal lancio ufficiale della sperimentazione nella Capitale, realizziamo con i nostri partner il primo caso d’uso concreto – ha detto la sindaca Virginia RaggiRoma può vivere di cultura e turismo, ma non basta essere un museo a cielo aperto. Roma deve ambire a diventare un laboratorio digitale con il 5G”, sfruttando questa leva digitale come “tecnologia abilitante, uno strumento per l’amministrazione a vantaggio di nuove applicazioni in ambito turistico e artistico”, ha aggiunto la sindaca, che auspica un ruolo di laboratorio digitale per Roma con il rapido sviluppo di nuove applicazioni.

Il visore consente di arricchire l’esperienza del visitatore, grazie alla ricostruzione virtuale degli ambienti non più accessibili o esistenti delle Terme. Un’esperienza immersiva, che consente di ricostruire a 360° gli spazi delle Terme come apparivano in origine con video VR a 6K e scene multi risoluzione fino a 12K. Una sorta di viaggio nel tempo per il visitatore, che indossando il visore si troverà catapultato sotto ai portici o nella palestra così com’era ai tempi dei romani (scarica il PDF della Scheda tecnica del progetto del CNR).

“L’Italia è più avanti degli altri paesi europei nel 5G – ha detto Mirella Liuzzi, segretario di Presidenza della Camera del M5S – e Roma in particolare sta procedendo rapidamente, così come Torino e Milano, dove il lancio commerciale è vicino”.

Il 5G è la rete del futuro, secondo Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb: “Il 5G non è semplicemente l’evoluzione della rete mobile 4G – ha detto Calcagno – il 5G è una rete a metà fra fisso e mobile e ha bisogno di tantissima fibra per connettere non più macrocelle, ma piccole antenne. In futuro, il 5G sarà la rete e basterà connettere in fibra le antenne vicino alle case, senza dover più cabale per arrivare all’interno delle abitazioni. Il 5G diventerà la rete che risolve il problema dell’ultimo miglio, che sarà coperto in wireless. La fibra resterà fondamentale fino a 250 metri dalle case, poi subentrerà il 5G (in FWA ndr) per l’ultimo tratto di connessione wireless”.

“Oggi Roma ha la sua prima applicazione live su rete 5G – ha detto Federico Rigoni, amministratore delegato di Ericsson Italia – insieme a Fastweb gettiamo le basi per lo sviluppo di scenari innovativi che trasformeranno profondamente non solo il turismo ma tutti i settori in cui le soluzioni 5G troveranno applicazione”.

Calcagno preannuncia poi che, come da programma, entro metà 2019 saranno presentati altri due “Verticals” di applicazioni 5G a Roma. La prima, riguarda la sicurezza, con un progetto di videosorveglianza a bordo degli autobus ATAC. Una seconda applicazione riguarderà la gestione smart della mobilità, con la gestione dinamica dei semafori per favorire il flusso del traffico e la creazione di corsie preferenziali per i mezzi pubblici in caso di ingorghi.

Tre Verticals oggetto della sperimentazione

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