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27,4 miliardi di prestiti all’Italia con piano Sure dell’Ue? Gentiloni: “Protegge lavoratori e competenze”

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In attesa di spendere una parte dei 209 miliardi del Recovery Fund per rendere l’Italia più digitale e le città più smart (solo a metà ottobre si conoscerà il piano con cui il Governo prevede di utilizzare i fondi per infrastrutture, digitalizzazione ed economia sostenibile), c’è l’opportunità per l’esecutivo di utilizzare un altro fondo messo a disposizione dall’Unione europea: è il piano SURE

27,4 miliardi di prestiti all’Italia, a condizioni favorevoli. A tanto ammonta la quota da erogare al nostro Paese (la fetta più grande del totale di 81,4 miliardi) proposta dalla Commissione Ue al Consiglio. All’inizio del mese, con una lettera firmata dal ministro del’Economia Roberto Gualtieri e dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo l’Italia aveva presentato richiesta ufficiale ai fondi Sure. 

Come si potrà utilizzare i 27,4 miliardi del piano SURE?

Lo strumento Sure è utilizzabile da 15 Stati membri che ne fanno richiesta per:

Cassa integrazione europea anche per Ict?

Quindi la cassa integrazione europea anche per il settore Ict, che ha segnato una brusca frenata per tutte le componenti, fatta eccezione per i prodotti di elettronica di consumo audio e video, secondo il report curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo dedicato ai settori ad alta tecnologia.

A seguito delle consultazioni con gli Stati membri che hanno richiesto il sostegno e dopo aver valutato le richieste, la Commissione propone al Consiglio dell’Ue di approvare l’erogazione di un sostegno finanziario a:

Belgio7,8 miliardi di €
Bulgaria511 milioni di €
Cechia2 miliardi di €
Grecia2,7 miliardi di €
Spagna21,3 miliardi di €
Croazia1 miliardo di €
Italia27,4 miliardi di €
Cipro479 milioni di €
Lettonia192 milioni di €
Lituania602 milioni di €
Malta244 milioni di €
Polonia11,2 miliardi di €
Romania4 miliardi di €
Slovacchia631 milioni di €
Slovenia1,1 miliardi di €

La Presidente Ursula von der Leyen: “L’Europa si impegna a proteggere i cittadini

La Presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per preservare i posti di lavoro e i mezzi di sussistenza. Oggi compiamo un importante passo avanti in questo senso: sono passati appena 4 mesi da quando ho proposto la creazione dello strumento e ora la Commissione propone di stanziare 81,4 miliardi di € nel quadro di SURE per contribuire a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori colpiti dalla pandemia di coronavirus in tutta l’UE. SURE è un chiaro simbolo di solidarietà dinanzi a una crisi senza precedenti. L’Europa si impegna a proteggere i cittadini.

Il Commissario Gentiloni: “Protegge lavoratori e competenze”

Secondo Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia: “I regimi di riduzione dell’orario lavorativo sono stati fondamentali nell’attenuare l’impatto della pandemia di COVID-19 sull’occupazione. SURE rappresenta il contributo dell’Unione europea a queste essenziali reti di sicurezza e contribuirà a proteggere i lavoratori dalla disoccupazione e a preservare i posti di lavoro e le competenze di cui avremo bisogno durante la fase di ripresa delle nostre economie. La massiccia domanda proveniente dai nostri Stati membri conferma l’enorme importanza di questo strumento.

Le parole di Gentiloni sulle competenze, e quindi, sulla qualificazione professonale, ricorda quelle di Mario Draghi al Meeting di Rimini: “Ai giovani bisogna però dare di più: i sussidi finiranno e se non si è fatto niente resterà la mancanza di una qualificazione professionale, che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri”, ha detto Draghi. 

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