1955: Cary Grant e Grace Kelly al Festival di Venezia

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Cary Grant e Grace Kelly al Festival di Venezia (1955)

Cary Grant e Grace Kelly, i due protagonisti del film cult Caccia al ladro (1955) diretto magistralmente da Alfred Hitchcock e ambientato sulla Costa Azzurra.

Il film riceve al Festival di Venezia 1955 una Nomination Leone d’Oro ad Alfred Hitchcock.

Successivamente conquista un premio Oscar come miglior fotografia (colore) a Robert Burks e due Nomination, rispettivamente come migliore scenografia a Hal Pereira, J. McMillan Johnson, Sam Comer e Arthur Krams e una nomination per i migliori costumi a Edith Head.

Naturalmente il cast contribuì non poco al successo del film.

Nel ruolo della bella americana Frances Stevens, fu ingaggiata Grace Kelly, in una fase della sua carriera di grande splendore, perfetta per la parte di donna seducente e imprevedibile, nascosta dall’apparenza di bionda, fredda e distaccata, vero “ghiaccio bollente”, come l’aveva definita lo stesso Hitchcock. In questo film è alla sua terza e ultima collaborazione con il regista. Una scena di interno auto è stata girata sulla stessa curva in cui, 27 anni dopo, troverà la morte la stessa Kelly.

Ad interpretare la parte di John Robie fu chiamato Cary Grant che, malgrado avesse allora già 50 anni, il doppio di Grace Kelly, grazie alla sua eleganza, affabilità, ironia, era accettabile e credibile come partner.

Brigitte Auber interpreta il ruolo di Danielle Foussard, il vero ladro.

Il regista racconta che l’aveva scelta perché doveva avere un fisico piuttosto robusto per scalare i muri delle ville ma non sapeva che l’attrice tra un film e l’altro faceva veramente l’acrobata.

Jessie Royce Landis riveste i panni della madre di Frances; successivamente, interpreterà il ruolo della madre di Roger Thornhill in Intrigo internazionale.

Tra Cary Grant e Grace Kelly si crea un’intesa straordinaria e si cementano una stima e un’amicizia che resteranno intatte fino alla morte di lei.

Caccia al ladro trasuda relax e buonumore. Un giallo sui generis, che dipende molto poco dallo shock del finale, sostanzialmente un pretesto, e molto invece dalle cose piacevoli ed imprevedibili che capitano mentre ci si avvicina al finale”.

In questo private joke … tutto sa di vacanza, di fantasia, di colori…. Una sorta di gita gastronomica, condita con suspense, ma giusto un pizzico per esaltare il sapore della pietanza”.

Soprannominato “lo champagne di Hitchcock” per la sua classe effervescente Caccia al ladro è un film di pura eleganza e di raffinati escamotages stilistici”.