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18App, che si sa dell’erogazione del bonus per i nati nel ’99?

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I nati nel ’98 non possono più iscriversi alla piattaforma e il bonus deve essere speso entro l’anno, mentre per chi ha compiuto 18 anni quest’anno i 500 euro non sono ancora disponibili, nonostante sia legge: ‘Per l’attivazione del bonus cultura per i 99 stiamo aspettando il decreto attuativo’.

Mutuando una recente canzone “Che ne sanno i 2000”, mi viene da dire “che si sa del bonus cultura per i ’99?’. Nonostante l’erogazione sia prevista dalla legge di Bilancio 2017 il bonus per chi ha compiuto 18 anni quest’anno non è ancora disponibile. Resta un mistero. Una chimera. Le ultime notizie in merito sono state pubblicate sulla pagina Facebook ufficiale dell’iniziativa: “Per l’attivazione del #bonuscultura per i 99, come sapete, stiamo aspettando il decreto attuativo. Vi teniamo aggiornati in pagina”.

Quindi la “colpa” è del decreto attuativo ancora non varato dal ministero dei Beni e delle attività culturali. Quindi, un consiglio ai neomaggiorenni è quello di scrivere al MiBACT e al ministro Dario Franceschini per sollecitare l’applicazione di una legge votata dal Parlamento e quindi il rispetto di un diritto, al momento, negato ai beneficiari.

18App, il bilancio di 8 mesi e mezzo

 

Ecco i dati più significativi del bonus cultura per i nati nel ’98: è stato preso in considerazione il periodo che va dal 15 settembre 2016 e al 30 giugno 2017, che è stato l’ultimo giorno utile per registrarsi alla piattaforma https://www.18app.italia.it/#/ dalla quale è possibile generare il borsellino elettronico con i 500 euro. I nati nel ’98, che non si sono registrati, non potranno più spendere i soldi. Fortunatamente 6 ragazzi su 10 (il 61%, per la precisione 351.522 su 574.953 beneficiari) ce l’hanno fatta a registrarsi (la procedura è lunga). E in questi 8 mesi e mezzo sono stati spesi quasi 67 milioni di euro di tutto il budget dei fondi statali. Gli acquisti sono stati effettuati sia in esercizi fisici sia online. Quali sono stati i prodotti preferiti? Al primo posti i libri, poi i concerti e il cinema, a seguire teatro e danza, musei e eventi culturali.

Che dire: soldi pubblici ben spesi.