il pc è cultura?

18App, ‘Il bonus anche per acquistare Pc’. La proposta di Aires

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In Parlamento audizioni in Senato per valutare la proroga di 18App anche per i nati nel 2001. Davide Rossi (Aires): “I personal computer sono strumenti indispensabili per la diffusione della cultura, fondamentale che siano inseriti nel panel dei beni acquistabili con il bonus”.

Il bonus Cultura è spendibile per la musica registrata, sia in formato fisico sia digitale, per il cinema, eventi, libri, musei, monumenti e parchi, teatro e danza. Ma non per acquistare un Pc. “I personal computer sono strumenti indispensabili per la diffusione della cultura, fondamentale che siano inseriti nel panel dei beni acquistabili con il bonus 18App”, ecco la proposta di Davide Rossi Direttore Generale di Aires, l’Associazione che riunisce le principali aziende e gruppi distributivi specializzati di elettrodomestici ed elettronica di consumo, e aderisce a Confcommercio Imprese per l’Italia. L’idea di Rossi giunge mentre proseguono le audizioni al Senato in Commissione Cultura per acquisire informazioni e valutazioni in merito alla proroga di 18App anche per i nati nel 2001.

200mila 18enni non hanno usato il bonus Cultura, come renderlo di più facile utilizzo

Il Dg di Aires fa anche notare che “dai dati ufficiali del Ministero, risulta evidente una discrepanza tra il numero di aventi diritto (oltre 600.000) e coloro che hanno effettivamente utilizzato il bonus (417.000)”.  Quindi come rendere più facile spendere il bonus di 500 euro a quasi 200mila maggiorenni? “Quindi non possiamo che pensare”, ha aggiunto Rossi, “che queste persone non siano state in grado di utilizzarlo: o perché non informate o perché impossibilitate a farlo. In tal senso, l’esperienza di Aires, in merito al Bonus Insegnanti, che ha visto i negozi fisici fornire gratuitamente un supporto per l’utilizzo della App, potrebbe essere presa come spunto”.

Infine, ecco un’altra proposta di Aires per incentivare il mercato cinematografico: “Abbiamo poi notato una asimmetria importante tra la vendita di prodotti e servizi appartenenti al mercato musicale (molto elevata) e quelli relativi al mercato cinematografico (molto bassa), quando nella norma questi due mercati si equivalgono. Evidenziamo la necessità di parificare la disponibilità di prodotti acquistabili, inserendo anche tutti i supporti audiovisivi, così come sono compresi i supporti fonografici”.