Il seminario

Gli e-skill di oggi? Non più uso esperto del PC ma saper maneggiare i Big Data. Il confronto a Tor Vergata

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"A lezione con le imprese", seminario in Università su competenze digitali e formazione. Protagonisti i futuri ingegneri Tlc, le grandi imprese e la PA

Quanto contano le competenze digitali, i cosiddetti e-Skill, nella formazione dei giovani laureati che diventeranno i futuri professionisti della PA e delle imprese?

Se ne è parlato questa mattina a Roma nel corso del terzo incontro di “A lezione con le imprese”, il ciclo di seminari organizzato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa (DII) dell’Università di Roma Tor Vergata in collaborazione con AICT, Key4Biz e Media Duemila, dal titolo “La pervasività degli e-Skill nella Pubblica Amministrazione e nelle Grandi Imprese”.

Rappresentanti della Pubblica Amministrazione e di importanti Industries si sono confrontati con gli studenti, cercando di mettere a fuoco sia i requisiti della didattica che le prospettive occupazionali che i giovani laureati in Ingegneria potranno cogliere nei prossimi anni, con particolare riferimento alla formazione ICT.

Dopo i saluti iniziali e l’apertura dei lavori, affidata a Nathan Levialdi, Direttore DII, Università di Roma Tor Vergata, Francesco Vatalaro dell’Università di Roma Tor Vergata  e ad Andrea Penza Presidente AICT, è intervenuto Carlo Maria Arpaia di Banca d’Italia per parlare di “L’e-Government in Italia: situazione e prospettive di impiego degli e-skill”:  In Italia solo il 12% degli enti pubblici consente di terminare online un processo amministrativo”. Secondo Arpaia la Governance della PA in Italia dovrebbe essere centralizzata; in passato è stata lasciata libera e questo ha prodotto una disfunzione: differenze notevoli di livelli di digitalizzazione tra Comuni e Regioni del Nord, del Centro e del sud del Paese. Un’altra necessità è quella di incrementare un sistema efficace di incentivi e sanzioni.

“Il percorso virtuoso delle competenze digitali: in salita o in discesa?” è il tema trattato da Roberta Lotti del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che si è chiesta come la PA possa gestire e ottimizzare le risorse e le componenti digitali che ha già a disposizione. Partita dai dati della Roadmap AgID 2016, Lotti ha sottolineato come oltre 1000 manager, 500 amministrazioni e 72.000 lavoratori della PA siano coinvolti sugli eskills e quindi in progetti di sviluppo di competenze digitali. Gli utenti che interagiscono digitalmente con la PA sono il 32% dei cittadini nella media europea, mentre in Italia solo il 18% (con punte del 71% nei Paesi europei più avanzati nella digitalizzazione). “Se oggi la PA non crea servizi digitali, non crea servizi! Questo è il punto di partenza. Occorre quindi far convergere la prospettiva di crescita individuale e la prospettiva dell’organizzazione nel suo insieme”.

Tre esponenti della PA hanno analizzato, nella tavola rotonda condotta da Raffaele Barberio, Direttore di Key4biz, il punto di vista della Pubblica Amministrazione.
Secondo Francesco Castanò, dell’ISTAT, dotarsi di eskills non significa saper utilizzare Office o il computer: “eskills significa saper usare i dati, i big data”. Non a caso, ha continuato Castanò, la professoine che sta crescendo esponenzialmente è proprio quella del Data Scientist, per la quale, purtroppo, le Università italiane non hanno ancora adeguato le offerte didattiche.

Per Michele Melchionda, della Corte dei Conti, il “luogo” dove si parla peggio della PA in Italia oggi sono i social network. Se prima era necessario studiare i reclami sulle lettere anonime che venivano indirizzate agli enti, oggi la fonte di ricchi dati e informazioni è costituita dai social, soprattutto per un organismo come la magistratura contabile. Il social listening è proprio il monitoraggio di ciò che viene detto su una azienda, un brand, un individuo, e la raccolta di enormi quantità di dati non strutturati. “L’IT oggi per la PA è una occasione incredibile di rilancio, possiamo così recuperare il tempo perso”.

Stefano Tomasini di INAIL, ha raccontato uno spaccato di INAIL e dei processi di digitalizzazione, dove comunque l’età media dei lavoratori è piuttosto alta e dunque auspicando l’apertura di nuovi spazi che diano un forte impulso ai processi e all’organizzazione.

La conversazione su “Come promuovere la cultura degli eSkill? Università e stampa a confronto” è stata condotta da Maria Pia Rossignaud Direttore Media Duemila, con la partecipazione di Derrick de Kerckhove di MediaDuemila, Franco Siddi dell’Osservatorio TuttiMedia e Alessandro Vizzarri dell’Università di Roma Tor Vergata.

L’ultima tavola rotonda, Il punto di vista delle Grandi Imprese è stata condotta da Andrea Penza, Presidente AICT, e ha visto la partecipazione di Massimo Gaido di FCA Group, Nicoletta Rocca di ENEL e Luigi Rocchi di RAI.