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Il 12 luglio a Roma la tavola rotonda con Michele Mezza su ‘Professionalità e valori dell’informazione nella società digitale’

Giornalismi nella rete, Michele Mezza

Gli algoritmi sono diventati protagonisti sia nella relazioni sociali che nella pratica professionale. Vero o falso? I service provider sono sempre più dei content provider. Vero o falso? Un circuito perverso vede i giornali legarsi ai grandi monopoli dell’algoritmo, cedendo sovranità e relazioni con gli utenti finali. Vero o falso? Il giornalismo si fa sempre più fuori dalle redazioni, con un’estensione delle nostre esperienze e dei nostri linguaggi in ambiti come la pubblica amministrazione, il mondo dell’associazionismo, l’organizzazione imprenditoriale, l’evoluzione degli apparati formativi. E sempre più numerose figure professionali si realizzano organizzando e producendo informazione. È vero o no?

Sono questi alcuni dei temi che ci fanno assumere il libro di Michele Mezza “Giornalismi nella rete. Per non essere sudditi di Facebook e Google” come pretesto per aprire un cantiere sui processi innovativi che attraversano la professione giornalistica, con l’intento di capire come ridisegnare le diverse figure di giornalisti nel nuovo mercato.

Una scelta che facciamo chiamando alcuni testimonial con i quali ragionare su queste prospettive: protagonisti della vita istituzionale, rappresentanti del sistema della formazione accademica e professionale, della pubblica amministrazione, della galassia dei giornalisti all-digital, con cui cercare di capire quanto giornalismo oggi entra nelle loro case e attraverso quali forme.

L’appuntamento è per mercoledì 12 luglio, alle 17, nella sala “Walter Tobagi” della Federazione nazionale della stampa italiana, in corso Vittorio Emanuele II, 349 a Roma.

Insieme con l’autore del libro, discuteranno del presente e del futuro della professione giornalistica:

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