L'emendamento

WhatsApp & Co.: Via libera della Camera al Registro speciale

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La Camera approva l’emendamento di Sergio Boccadutri (Pd), firmato anche da Lorenza Bonaccorsi (Pd), per l’istituzione di un registro speciale che raccolga i soggetti che usano la numerazione telefonica pur non essendo operatori Tlc

Via libera della Camera all’emendamento presentato da Sergio Boccadutri, coordinatore dell’area innovazione del Pd, firmato anche da Lorenza Bonaccorsi (Pd), per delegare al Mise l’istituzione di un apposito registro su cui iscrivere tutti i soggetti, diversi dagli operatori Tlc, che per i loro servizi utilizzano servizi voce e dati al pubblico usando indirettamente “risorse nazionali di numerazione” telefonica, rapportandosi al cliente in tutto e per tutto come gli operatori tradizionali tlc, ma senza sostenere medesimi obblighi.

Un registro alternativo a quello dove sono inseriti gli operatori tradizionali, destinato quindi a raccogliere in un elenco unico tutti i soggetti che offrono servizi di trasmissione voce e dati (ad esempio WhatsApp e Viber) comunque associati ad uno specifico numero di telefono.

L’emendamento, approvato dalla Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, modifica l’articolo 4 “Disposizioni relative ai costi amministrativi a carico dei fornitori di servizi di comunicazioni elettroniche. Procedura di infrazione n. 2013/4020”, del Disegno di Legge 2977 “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea – Legge europea 2014” del 19 marzo 2015.

emendamento

Soddisfatto Sergio Boccadutri“Il numero di telefono è risorsa regolata da norme precise e molti soggetti vincolano l’utilizzo dei loro servizi proprio ad un numero telefonico. Utilizzando la banda larga mobile questi soggetti si comportano nei fatti, quando consentono di telefonare e inviare messaggi, come una telco. E non ritengo ci possa essere vera net neutrality senza il principio ‘same service, same rules’. Del tutto differente – aggiunge Boccadutri – è invece il caso del servizio di posta elettronica sul telefonino che infatti non è mai vincolato ad un numero di telefono. E cosa ancora diversa è quando il numero di telefono serve, come fanno le banche, carte di pagamento, o stessi servizi mail, per esigenze di sicurezza”.

L’emendamento quindi consentirà di raccogliere in un unico elenco tutti i soggetti, inclusi Ott, che forniscono in prevalenza servizi voce e dati associati alle numerazioni e che di conseguenza, a seguito della valutazione MISE, e a cascata è prevedibile che dovranno sottostare ad alcuni degli obblighi di legge cui sono tenuti gli operatori Tlc, eventualmente anche nei confronti dell’Agcom. Un primo passo per superare asimmetrie normative e regolatorie tra operatori tradizionali e nuovi soggetti, volto a garantire pienamente il libero gioco concorrenziale.