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Vendita di dati: multa FCC da 200 milioni di dollari per AT&T, T-Mobile, Verizon e Sprint

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Le aziende sono accusate di aver venduto/condiviso i dati relativi ai propri clienti a società di marketing e altre organizzazioni, tra cui le forze dell’ordine, senza il consenso informato dei diretti interessati, i cittadini, in violazione della legge sulla privacy nelle telecomunicazioni.

I location data, i dati relativi alla posizione di una persona registrati dai device connessi in rete che si utilizzano, sono al centro di un’azione portata avanti dalla FCC (Federal Communications Commission), contro quatto grandi operatori di telecomunicazioni mobili: AT&T, T-Mobile, Verizon e Sprint.

Complessivamente, la Commissione federale per le comunicazioni negli Stati Uniti ha stabilito una multa da 200 milioni di dollari per carrier (91 milioni di dollari per T-Mobile, 57 milioni per At&T, 48 milioni per Verizon e 12 milioni per Sprint), con l’accusa di aver violato la legge sulle telecomunicazioni (“Telecommunications Act”) che impone loro di “proteggere la riservatezza delle informazioni sulle chiamate dei clienti”, tra cui la posizione.

La vendita di dati

Le aziende, inoltre, sono accusate di aver venduto i dati relativi ai propri clienti a società di marketing e altre organizzazioni, tra cui le forze dell’ordine, senza il consenso informato dei diretti interessati, i cittadini.

Le informazioni sulla nostra vita sono preziose per gli esperti di marketing, ma anche per i dipartimenti di Polizia e le società di investimento, ad esempio, perché possono fornire dettagli significativi sulle attività quotidiane delle persone e trasformare queste informazioni ad alto valore economico in business.

Tra le principali informazioni condivise relative ai propri clienti, troviamo: dove vivono, che fanno, come e dove si spostano, che mezzi preferiscono, quali quartieri/locali frequentato di più, da quali medici/professionisti vanno, quali supermercati preferiscono.

Violazione della privacy

L’Agenzia ha voluto procedere contro le aziende di telecomunicazioni dopo le numerose e continue segnalazioni di violazione della privacy, legate soprattutto alla vendita illegale di informazioni relative alla posizione dei clienti ad aziende e organizzazioni private.

Il volume delle sanzioni applicate è calcolato in base al periodo di tempo in cui l’abuso è durato e al numero di aziende ed organizzazioni con cui sono stati condivisi i dati violando la legge sulla privacy. A T-Mobile, ad esempio, è toccata la multa più salata, perché ha condiviso i dati dei propri clienti con più di 80 enti.

Un’azione a difesa dei dati personali degli americani, l’ha ribattezzata Ajit Pai, Presidente della FCC.

I quattro vettori si sono difesi affermando che non si tratta di violazione della legge sulle telecomunicazioni, perché quella parte del testo è relativa ad una telefonata in corso, non allo scambio generico di dati tra device e rete (in gran parte dei casi, la nostra posizione è scambiata dallo smartphone o dal tablet con la rete senza che noi facciamo nulla, in base alle impostazioni delle applicazioni e a quelle di sistema).