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Ungheria: migliaia in piazza contro la tassa su Internet

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La tassa di 50 centesimi a gigabyte di traffico ha scatenato le proteste degli ungheresi. Il Governo ha cercato di aggiustare il tiro, presentando degli emendamenti per limitare a un massimo di 2,26 euro gli aumenti per i consumatori. Ma i manifestanti chiedono il ritiro della tassa o le proteste proseguiranno.

Decine di migliaia gli ungheresi scesi in piazza ieri contro la decisione del governo di imporre una tassa sull’uso di internet che a detta dei manifestanti non solo aumenterebbe la pressione fiscale ma limiterebbe fortemente la democrazia e la libertà nel paese.

La proposta di imporre agli operatori una tassa di 50 centesimi di euro per ogni gigabyte di traffico, contenuta nella bozza di Finanziaria per il 2015, è stata avanzata dal premier Viktor Orban e difesa dal ministro dell’Economia Mihaly Varga secondo cui si tratta di una ‘giusta’ prosecuzione degli aumenti già applicati alle telefonate e agli sms nel 2011. Il gettito annuo della nuova tassa è stato stimato in circa 65 milioni di euro, anche se si tratta di una cifra ritenuta molto conservativa visto l’aumento dell’uso di internet nel Paese.

La notizia di questa nuova imposta ha immediatamente scatenato fortissime critiche tra gli utenti della rete, che in poche ore hanno organizzato la protesta di piazza attraverso i social network.

Su Facebook, il gruppo ‘100 mila contro la tassa su Internet’ ha superato in breve i 210 mila like: secondo i creatori della pagina, la decisione non è che l’ultima di una lunga serie di misure anti-democratiche del Governo Orbán, che sta portando il Paese allo sbando. “La misura – spiegano ancora gli organizzatori della protesta – accrescerà il digital divide delle fasce economiche più deboli e limiterà l’accesso a internet nelle scuole e nelle università”.

Anche il Commissario europeo uscente all’Agenda digitale, Neelie Kroes ha criticato duramente la decisione, definendo la tassa su internet una ‘vergogna’, una “decisione che va nella direzione sbagliata” e che avrà l’effetto di ridurre la libertà dei media.

“L’Ungheria è folle a voler imporre la prima tassa al mondo su internet. I prezzi aumenteranno e l’economia ne soffrirà” portando il paese ancora più indietro nelle classifiche sull’uso della rete , ha twittato Kroes.

Arrivati di fronte al ministero, i manifestanti hanno tutti accesso il loro cellulare per illuminare la piazza e hanno poi lanciati pezzi di vecchi Pc contro la sede del partito Fidesz del premier.

Il governo, intimano, ha 48 ore di tempo per ritirare la proposta o martedì ci saranno nuove proteste.

Di fronte al montare della polemica, Fidesz ha cercato di aggiustare il tiro, affermando di aver presentato degli emendamenti per limitare a un massimo di 2,26 euro gli aumenti per i consumatori.

Ma lo stesso gli ungheresi non ci stanno e sottolineano che sarebbe una doppia tassa, vista l’Iva ‘astronomica’  già applicata all’acquisto dei prodotti digitali.