La città metropolitana

Torino 2025: Piero Fassino presenta il piano strategico per la smart city

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Svelato il terzo piano strategico per ‘Torino Metropoli 2025’, una smart city che secondo il sindacop Fassino dovrà poggiare sull’inclusione sociale, la qualità della vita, il sostegno alle imprese, le risorse e le competenze del territorio, quindi innovazione, ricerca, cultura e ambiente.

 

Presentata a Torino la terza fase di pianificazione strategica della città attraverso il progetto “Torino Metropoli 2025. Una piattaforma metropolitana in cui sono state definite le linee guida per la smart city torinese che, secondo il sindaco Piero Fassino, “sarà città delle opportunità, in cui vale la pena lavorare, investire, studiare e vivere”.

Frutto di quasi tre anni di lavoro, 150 incontri, del coinvolgimento di 230 enti e 500 persone mobilitate a vario titolo, il piano “promuove le vocazioni ormai consolidate della città e individua gli strumenti e le politiche per farlo”. Fassino, che ha illustrato il documento al Museo dell’Automobile del capoluogo piemontese, ha ricordato che alla base del progetto Torino 2025 c’è stata fin dall’inizio la volontà e la determinazione di fare leva sulle risorse locali, del territorio e della tradizione culturale, sulla vocazione internazionale e quindi europea, sulle competenze di chi ogni giorno vive Torino, dall’Università ai centri di ricerca, fino alle piccole e medie imprese, sull’entusiasmo di chi lavora e si impegna in nuove proposte per migliorare la metropoli, per sé e per gli altri.

La visione d’insieme del piano è semplice: “Torino Metropoli 2025” si concretizza nell’idea di una città del “poter fare”, un luogo che incoraggia l’innovazione e lo sviluppo, l’inclusione sociale e la ricerca, uno

spazio accogliente, sostenibile e produttivo, dove ognuno può trovare le condizioni favorevoli per sviluppare il proprio progetto di vita e di impresa.

Il terzo Piano Strategico si pone otto obiettivi complementari, che saranno al tempo stesso indicatori di successo dell’iniziativa:

  • crescita degli investimenti locali, nazionali e internazionali;
  • mantenimento, insediamento e crescita di imprese e attività economiche;
  • crescita dell’occupazione, a tutti i livelli;
  • incremento della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica;
  • efficientamento dei servizi pubblici;
  • crescita del capitale umano qualificato e attrazione di talenti;
  • valorizzazione della cultura, della creatività e del turismo;
  • incremento della qualità della vita e inclusione sociale.

Due le strategie per 29 progetti complessivi: costruire la governance metropolitana (8 progetti) e abilitare il sistema economico ad una nuova fase di crescita e sviluppo (21 progetti).

La prima punta a creare strumenti, politiche e pratiche di intercomunalità su governo del territorio, servizi e funzioni amministrative. Agire su scala metropolitana in termini di politiche, pratiche, azioni, istituzioni e agenzie porta a numerosi benefici per le persone e le imprese: economie di scala e massa critica; riduzione delle sovrapposizioni; maggiori investimenti; efficienza gestionale nelle attività di servizio e funzioni pubbliche; riduzione di spreco e miglioramento dei servizi; accrescimento delle capacità locali e adeguamento agli standard internazionali.

In termini di sistema, invece, si punta ad aumentare la competitività dei fattori economici di tutta l’area metropolitana. Nel contesto torinese, i fattori abilitanti sono la promozione del territorio e delle sue eccellenze, l’attrazione d’investimenti mirati alla nuova economia, lo snellimento della burocrazia locale, la qualificazione del capitale umano, l’applicazione di nuove tecnologie per una città più intelligente, una mobilità più efficiente, una “fabbrica” più intelligente, un tessuto urbano attraente e accogliente per tutti. Concentrarsi su questi fattori significa valorizzare al massimo le risorse disponibili e favorire nuove forme di occupazione.