l'analisi

Telecom Italia: la convergenza piace agli analisti

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Per Vivendi, che ieri ha presentato i risultati finanziari semestrali, il mercato italiano presenta forti potenzialità di crescita per i contenuti di qualità.

Telecom Italia comincia a raccogliere i frutti del ‘cambio di guardia’ tra gli spagnoli di Telefonica e i francesi di Vivendi.

All’indomani della presentazione dei risultati della società media francese, che ha chiuso il primo semestre 2015 con ricavi in crescita del 2,4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa a circa 5,1 miliardi di euro, il titolo parte bene in Borsa (+1,86%) e raccoglie anche il giudizio positivo degli analisti di Kepler Cheuvreux, che hanno inserito le azioni Telecom Italia nella propria ‘European Large Caps Selected List’.

Per gli analisti, lo status di ‘operatore convergente’ porta una serie di “vantaggi strutturali” con l’ingresso di Vivendi che “evidenzia la valutazione relativamente interessante del titolo, che scambia a un Ev/Ebitda 2015 di 6,3 volte contro le 7,7 volte del settore”.

Numerose, inoltre, le opportunità strategiche all’orizzonte, tra cui “il consolidamento in Europa e Brasile”.

 

Vivendi è diventato il maggiore azionista Telecom, con una quota del 14,9% a giugno dello scorso anno. Alla fine di luglio di quest’anno, quindi, Vivendi ha ceduto l’intera partecipazione in Telefonica Brasil, in cui deteneva una partecipazione del 7,5% a seguito della cessione di GVT. Il Gruppo ha scambiato una quota del 3,5% in Telefonica Brasil con una partecipazione dello 0,95% in Telefonica e ha venduto il resto delle azioni Telefonica Brasil per circa 800 milioni di euro.

L’operazione ha portato “benefici significativi agli azionisti di Vivendi”, ha sottolineato il Ceo, Arnaud de Puyfontaine, che ha anche affermato di aver avuto degli incontri con i vertici Telecom per vagliare le strategie del gruppo e valutare differenti opportunità di collaborazione, senza però entrare nel dettaglio.

“Siamo alla ricerca di investimenti vantaggiosi e disciplinati che creino benefici per Vivendi. In questo contesto, l’uscita dal Brasile e l’ingresso in Telecom Italia hanno apportato significativi vantaggi agli azionisti”, ha aggiunto, sottolineando che Vivendi è ora “il maggiore azionista di Telecom Italia in un mercato con notevoli prospettive di crescita e un forte appetito per contenuti di qualità”.

 

“Con Telecom Italia – ha detto ancora il Ceo – siamo ancora all’inizio del viaggio. Crediamo che realizzare un gruppo media con una forte presenza in Europa, soprattutto nel sud, sia una nostra priorità. Abbiamo avviato discussioni informali col management…stiamo vagliando diverse opportunità di collaborazione tra le due società e mi ritengo cautamente ottimista circa i progressi” di questa collaborazione.

Vivendi ha chiuso il primo semestre con ricavi in crescita del 2,4% a 5,1 miliardi di euro, un ebita in aumento dell’11,2% a 516 milioni e un utile netto salito del 30% a 329 milioni. La posizione finanziaria netta è positiva per 6,3 miliardi rispetto ai 4,6 di fine 2014.