Lo scenario

Telecom Italia: i tre fronti aperti per l’inizio dell’anno

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Le prossime scelte manageriali, se eseguite con successo, porteranno a grandi cambiamenti per il colosso delle telecomunicazioni e per i suoi rivali.

Inizio dell’anno sotto i riflettori per Telecom Italia che inizia il 2015 con diversi dossier da valutare, tutti ugualmente importanti dal punto di vista economico e strategico: si parte con il processo di valorizzazione delle torri di trasmissione, si prosegue con la possibile acquisizione di Metroweb e, last but not least resta di grande attualità la fusione tra Tim Brasil e Oi.

Le prossime scelte manageriali, se eseguite con successo, porteranno a grandi cambiamenti per il colosso delle telecomunicazioni e per i suoi rivali.

Prima di tutto, il 2015 si apre con un’accelerazione da parte del management Telecom sul dossier di quotazione delle torri di trasmissione italiane. Una vendita che rientra nel Piano 2014-2016 annunciato nel novembre 2013 dall’ad Marco Patuano, e che dovrebbe portare, insieme ad altre operazioni, circa 4 miliardi nelle casse della società. Nello specifico, le 8 mila torri di Telecom Italia sono state valutate circa 1 miliardo.

Sul fronte Metroweb, la partita è ancora incerta. Attesa in questi primi mesi del nuovo anno la decisione di F2i sulla vendita della sua quota di maggioranza (pari al 53.8%). L’acquisizione della società milanese della fibra ottica ha, infatti, smosso le acque del mercato tlc: sia Telecom che Vodafone hanno presentato un’offerta, mentre Wind ha riproposto un condominio tra tutti gli operatori che pero non ha riscosso il favore sperato.

D’altra parte è importante non tralasciare, secondo quanto riferito da fonti del Mise, la “non ostilità” del Governo all’acquisizione della quota di controllo di Metroweb  da parte di Telecom Italia, fermo restando che l’obiettivo principale dell’esecutivo resta recuperare il gap digitale e che sull’eventuale acquisizione quota di controllo di Metroweb peserebbe comunque il nodo Antitrust.

Per quanto riguarda la vicenda Tim Brasil e Oi invece, le valutazioni sono ancora in corso. Ma si presume, dalla recente intervista del Sole 24 Ore all’ ad Oi, Bayard Gontijo, che ci siano tutti i presupposti per intavolare una trattativa per l’integrazione delle due società. L’ad di Oi ha di fatto invitato Telecom Italia ad avanzare una proposta. La fusione, se avvenisse, rinforzerebbe le due compagnie di telecomunicazioni portandole a diventare il primo operatore del paese e creando non pochi svantaggi alle rivali brasiliane Vivo e Claro.