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Starlink, il progetto di Elon Musk lancia altri 60 satelliti. Monito degli astronomi: ‘Sono troppi e luminosi’

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La costellazione dei piccoli satelliti per l'internet globale continua a crescere, preoccupando gli astronomi di tutto il mondo per il crescente numero e la loro luminosità che potrebbe interferire con le osservazioni astronomiche.

La costellazione dei piccoli satelliti per l’internet globale continua a crescere, preoccupando gli astronomi di tutto il mondo per il crescente numero e la loro luminosità che potrebbe interferire con le osservazioni astronomiche.

Stiamo parlando dei 60 nuovi satelliti Starlink, lanciati dalla SpaceX, l’azienda aerospaziale statunitense con sede a Hawthorne, costituita nel 2002 da Elon Musk con l’obiettivo di creare le tecnologie per ridurre i costi dell’accesso allo spazio.

Al momento in orbita ce ne sono 713, sui 1.440 previsti per iniziare ad offrire i primi servizi Internet.

Starlink: cos’è

Starlink è una costellazione di satelliti per l’accesso a internet satellitare globale in banda larga a bassa latenza. La costellazione sarà costituita da migliaia di satelliti miniaturizzati prodotti in massa, collocati in orbita terrestre bassa (LEO), che lavoreranno in sintonia con ricetrasmettitori terrestri.

Questa è stata la dodicesima missione per portare in orbita i satelliti Starlink, a partire dal maggio 2019. La costellazione è già in fase di test e i primi servizi internet, secondo Jonathan Hofeller, vice presidente di Starlink, sono previsti appena in orbita ci sarà la prima tranche di 1.440 satelliti. Ma per una copertura globale, che comprende le aree più remote non raggiunte dalla banda larga via cavo, l’azienda di Elon Musk ha in programma di lanciare una costellazione di 12.000 satelliti.

I timori degli astronomi: troppa luminosità

Sin dal primo lancio, tuttavia, gli astronomi avevano espresso il timore che la luminosità dei satelliti, la cui superficie metallica riflette la luce del Sole, potesse disturbare le osservazioni astronomiche. Adesso in un convegno virtuale organizzato da NOIRLab, il centro nazionale Usa per l’astronomia, oltre 250 esperti, tra cui astronomi dell’Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), hanno discusso con ingegneri e operatori satellitari degli impatti delle costellazioni di satelliti sull’astronomia.

Gli esperti hanno concluso che le grandi costellazioni di satelliti nell’orbita terrestre bassa possono influenzare l’aspetto del cielo notturno, con impatti negativi per le osservazioni astronomiche da Terra. Per mitigare i danni all’astronomia, secondo gli esperti bisognerebbe dispiegare i satelliti ad altitudini inferiori a 600 chilometri, perché ad altezze superiori sono illuminati per tutta la notte durante l’estate e per gran parte della notte nelle altre stagioni, inoltre si dovrebbe rivestire i satelliti di superfici scure o utilizzare ombrelloni per ombreggiare le loro superfici riflettenti.

Questa moltitudine di satelliti, soprattutto se si considerano tutti i progetti in corso di realizzazione, Starlink di Space-X (12 000 satelliti), Kuiper di Amazon (3 250 satelliti), OneWeb (650 satelliti), ecc. solleva il problema dell’inquinamento luminoso spaziale del cielo notturno, che si aggiungerà all’inquinamento luminoso terrestre anche a causa della loro superficie altamente riflettente. La comunità astronomica ha svolto diversi incontri sui problemi che le moltitudini di satelliti artificiali causerebbero alle osservazioni notturne, in particolare modo alle indagini osservative ad ampio campo visivo.

Starlink: inquinamento spaziale

Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, sei decenni di corsa allo spazio hanno lasciato in orbita migliaia di tonnellate di rottami metallici.

Si stima che nell’orbita bassa della Terra ci siano oggi 3000 satelliti non funzionanti e decine di milioni di detriti che si formano dagli scontri tra pezzi più grandi, che rendono la questione dei rifiuti spaziali più urgente che mai.

Maggiore è il numero di oggetti in orbita, maggiore è la probabilità che si verifichino nuove collisioni e creando più spazzatura alla deriva. L’European Space Agency (ESA) stima che ci siano circa 750mila oggetti di oltre 1 centimetro senza utilità in orbita ad un’enorme velocità – 56mila chilometri all’ora – e il cui impatto contro un satellite o una stazione spaziale può causare gravi danni.

Inoltre, si prevede che la spazzatura aumenterà, perché la corsa allo spazio continua il suo sviluppo e, soprattutto, perché una nuova generazione di satelliti piccoli e a basso costo, quelli utilizzati da Starlink, ha iniziato a invadere l’orbita terrestre.