Save the Children

Spot&Social, Google Earth per ‘scovare’ i bambini sfruttati in Messico

di Alberto Contri |

Tramite il meccanismo della geolocalizzazione reso possibile da Google Earth, in Messico Save the Chidren si impegna ad andare sul luogo e, se possibile, grazie alle donazioni ricevute, togliere i bambini dalla strada.

Il buon esempio è contagioso, è proprio il caso di dirlo. Dopo la splendida case-history dei carcerati peruviani, si stanno moltiplicando le iniziative di raccolta fondi che si basano su strutture creative originali, in grado di attirare l’attenzione su un problema e stimolare di conseguenza una donazione.

Il caso che prendiamo in considerazione oggi è particolarmente interessante, anche perché costituisce l’applicazione pratica di un vecchio aforisma del grande pubblicitario Bill Bernbach: “La tecnologia dovrebbe essere al servizio delle idee, non le idee al servizio della tecnologia”.

Il progetto è a cura della sezione messicana di Save the Children: si invitano le persone a usare l’applicazione Google Earth per volare come un drone sopra le strade, e scoprire se ci sono bambini sfruttati per lavorare o per chiedere l’elemosina.

Tramite il meccanismo della geolocalizzazione reso possibile da Google Earth, Save the Chidren si impegna ad andare sul luogo e, se possibile, grazie alle donazioni ricevute, togliere i bambini dalla strada per mandarli a scuola e costruire per loro un futuro più degno.

La Rubrica Spot&Social è curata da Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.
L’ambizioso progetto propone di ritornare sugli stessi luoghi dopo un po’ di tempo, con l’auspicio di rivedere gli stessi bambini in strada, ma solo per giocare.
Non resta che plaudire ai creativi che hanno seguito la lezione di Berbach, sfruttando al meglio una delle innovazioni del secolo resa disponibile da Google.

Fa particolarmente piacere ricordare che lo “scouting” di iniziative e campagne sociali sulla rete è ancora più efficace da quando Pubblicità Progresso, nell’ottica della sua missione di formazione, ha sviluppato il progetto di un laboratorio con gli studenti del liceo Parini di Milano. In sintonìa con il progetto del Liceo “Percorsi di studio/lavoro presso aziende ed enti“, riservato ad allievi del quarto e quinto anno del liceo, la Fondazione Pubblicità Progresso ha coinvolto a rotazione gruppi di studenti nel lavoro di ricerca e selezione delle più interessanti e performanti campagne sociali del mondo da inserire nella propria Mediateca online, che a tutt’oggi raccoglie, suddivise per argomento, oltre 1600 campagne categorizzate.

Le studentesse attualmente impegnate, meglio dire “scatenate” nella ricerca, sono Mirta Bonvicini, Elisabetta Della Croce, Carlotta Trimarchi.