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Sos Energia. Voltura e subentro luce e gas, qual è la differenza?

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Molti utenti tendono a confondere voltura e subentro per i contratti di fornitura di luce e gas ed è facile fare confusione. Di seguito, quindi, vedremo qual è la reale differenza tra questi due processi.

Per quanto riguarda le forniture di luce e gas per la propria casa è facile imbattersi nella necessità di effettuare operazioni come la voltura o il subentro. Si tratta di due processi simili ma che presentano alcune sostanziali differenze. Molti utenti tendono a confondere voltura e subentro per i contratti di fornitura di luce e gas ed è facile fare confusione. Di seguito, quindi, vedremo qual è la reale differenza tra questi due processi. Ricordiamo che per approfondire tutti gli aspetti legati a queste particolari operazioni relative ad una fornitura di energia elettrica o di gas naturale è possibile consultare le guide di SosTariffe.it per voltura e subentro che illustrano, in ogni minimo dettaglio, tutte le caratteristiche di questi processi.

Iniziamo la nostra analisi partendo dalla voltura. Con questo termine si intende il cambio di intestazione di un contratto di fornitura energetica. La voltura può essere relativa sia alla fornitura di energia elettrica che alla fornitura di gas naturale. E’ importante sottolineare che si ha la voltura quando si effettua il cambio di intestazione del contratto per una fornitura attiva, a prescindere dal fatto che il contratto venga o meno rinegoziato. Normalmente, risulta conveniente effettuare la voltura di un contratto di luce e/o gas quando quest’ultimo risulta particolarmente conveniente in relazione alle esigenze dell’utente.

Per richiedere la voltura è necessario presentare i dati anagrafici (nome, cognome, codice fiscale, residenza e recapito telefonico) del nuovo intestatario della fornitura oltre al codice fiscale del cliente uscente. A completare la documentazione troviamo i dati relativi alla fornitura di luce (POD, lettura contatore, potenza richiesta) o gas (PDR, lettura contatore, uso, apparecchiature utilizzate). E’, inoltre, necessario presentare un documento che attesti la titolarità dell’immobile e i dati catastali. Da notare, inoltre, che esistono due differenti tipologie di voltura, la voltura con accollo, che viene fatta quando il richiedente mantiene le stesse condizioni contrattuali, o voltura senza accollo, che prevede un nuovo contratto con differenti condizioni contrattuali.

Il subentro, invece, è una procedura che viene effettuata quando si sottoscrive un nuovo contratto di fornitura energetica, luce e/o gas naturale, in un’abitazione il cui precedente contratto di fornitura è stato chiuso con i contatori che sono stati anch’essi chiusi o sigillati. Per richiedere il subentro è necessario inviare una richiesta specifica al fornitore con cui si andrà a stipulare il nuovo contratto. Tale richiesta deve contenere i dati personali di chi richiede l’attivazione della fornitura (nome, cognome, codice fiscale o partita IVA, residenza e numero di telefono, indirizzo della fornitura) ed i dati relativi alla fornitura stessa (codice POD per la luce o codice PDR per il gas, potenza desiderata, destinazione d’uso). Per completare la documentazione sono necessari i dati catastali dell’immobile.

I tempi per completare il subentro sono pari ad un minimo di 7 giorni lavorativi mentre i tempi per la voltura sono di circa 2 settimane. Per quanto riguarda i costi, invece, la voltura per l’energia elettrica nel regime di Maggior Tutela comporta i seguenti costi: 27,03€ + iva per oneri amministrativi destinati al distributore locale, 23€ + iva contributo fisso e 16 € imposta di bollo (più eventuale deposito cauzionale). Per il Mercato Libero, invece, i costi sono: 23€ + iva contributo fisso ed un importo variabile tra i 20 e i 60 euro che comprende diverse voci di spesa. Per il gas naturale, invece, i costi dipendono dal fornitore e vengono indicati nel contratto. I costi di subentro, invece, sono, sia per gas che per la luce, pari a 7,03 euro di oneri amministrativi, 23 euro di contributo fisso e 16 euro di bollo per quanto riguarda il Mercato Tutelato. Nel Mercato Libero è previsto un costo di 27,03 euro di oneri obbligatori più un addebito variabile per la pratica commerciale.