Le città del futuro

Smart city, cosa manca a Milano per diventare come Copenhagen

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Anche quest’anno Milano è, secondo la classifica ICity Rank 2019, la città più “intelligente” in Italia. Se però confrontiamo l’esperienza meneghina con altre realtà a livello internazionale, il risultato è ridimensionato.

Il tema delle Smart City si è sviluppato velocemente negli ultimi anni, raggiungendo una certa maturità solo nell’ultimo periodo e per alcune realtà. La tensione umana nel cercare di migliorare il proprio ambiente cittadino ha, però, origini molto lontane nel tempo.

Da una visione utopica rinascimentale dell’ambiente urbano, oggi l’attenzione si è invece spostata non tanto sulla creazione di un piano urbanistico “scientifico” o sull’ideazione di una realtà cittadina in cui tutti possono vivere in pace e armonia, ma nel trovare il modo migliore per utilizzare le ultime tecnologie al fine di migliorare la qualità della vita e la sostenibilità ambientale delle metropoli moderne.

Smart city: Milano prima in Italia

Anche quest’anno Milano è, secondo la classifica ICity Rank 2019, la città più “intelligente” in Italia. Se però confrontiamo l’esperienza meneghina con altre realtà a livello internazionale, il risultato è ridimensionato.

Le differenze di approccio e di realizzazione fra la prima classificata mondiale, ovvero Copenhagen, sono notevoli; il coraggioso obiettivo istituzionale consiste nel farla diventare la prima capitale mondiale carbon-neutral entro il 2025.

Come? Sia attraverso sistemi intelligenti per l’illuminazione (in città è presente il più grande centro di ricerca per l’illuminazione urbana), sia con il miglioramento dei trasporti pubblici e di quelli in sharing, sia, e forse è questo il progetto più ambizioso, con la raccolta cumulativa dei dati cittadini.

Smart city: Copenhagen migliore al mondo

Qual è l’output atteso? Una piattaforma dinamica, chiamata “Copenhagen Connecting”, per la condivisione delle informazioni tra cittadini, società private ed enti pubblici. Tutti i dati sono a disposizione di tutti, gratuitamente o a pagamento; l’obiettivo è migliorare l’efficienza di ogni processo, facilitare la nascita di nuove realtà imprenditoriali, migliorare la vita dei cittadini.

Facciamo un esempio pratico; con la condivisione “pubblica” dei movimenti dei cittadini, ovviamente anonimizzati, si può immaginare un sistema di trasporto che si auto-gestisca a seconda delle necessità, una gestione energetica degli edifici in base alle presenze umane, e numerose altre applicazioni.

Conoscendo il comportamento dei cittadini e delle imprese sul territorio, i servizi pubblici offerti loro potrebbero raggiungere alti livelli di personalizzazione ed efficienza.

Milano, come abbiamo detto precedentemente, è molto lontana dal raggiungere risultati di questo tipo, soprattutto per quanto riguarda l’efficienza burocratica e la qualità ambientale.

Alcuni passi avanti, soprattutto per quanto riguardo i trasporti, si stanno compiendo. Basti pensare alla metro Lilla (M5), realizzata secondo i più moderni standard, o all’enorme offerta di servizi per la mobilità in condivisione.

Una notizia dell’ultimo periodo è, invece, quella relativa all’implementazione intelligente dei semafori per il transito di alcune linee tramviarie. Se infatti i tram hanno il vantaggio di essere ecologici e di poter portare grandi quantità di passeggeri, d’altro canto il loro limite maggiore è la velocità. Questo sistema diminuirebbe i tempi di percorrenza del 15%.

Le smart traffic lights di Somos

All’interno della famiglia Neosperience, Somos ha sviluppato un innovativo sistema di smart traffic lights. Rispetto al caso milanese, questa soluzione si distingue per essere dedicata ai singoli guidatori e per l’uso dei Floating Car Data, ovvero i dati realtime degli utenti mentre stanno guidando, recuperabili dal loro GPS.

È la prima piattaforma al mondo al mondo ad utilizzare questa tipologia di dati per il controllo dei semafori. Il sistema, dopo vari test, ha dimostrato buone performance. Anche se solo una piccola percentuale degli utenti installasse l’applicazione dedicata sul proprio device, il vantaggio si estenderebbe a tutti i driver, con una significativa diminuzione dei tempi di percorrenza.

In definitiva, le soluzione tecnologiche per far diventare smart le nostre città esistono e funzionano. Basterebbero pochi investimenti mirati per poter migliorare la qualità della vita dei cittadini, sia in termini di tempo che per la loro salute.

Quello che manca è, però, una piena consapevolezza delle possibilità e degli effetti prorompenti. Comunicare e promuovere realtà come Somos è essenziale per far arrivare e far comprendere alle istituzioni le potenzialità delle ultime novità tecnologie.

Photo by ray rui on Unsplash