Ue-Cina

Smart city: asse Ue-Cina per l’efficienza energetica

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Sinergia e cooperazione tra smart city di Europa e Cina: meeting a Pechino su crescita sostenibile, green technologies e nuove partnership per le città intelligenti. In prima linea la Città di Genova.

Alcune tra le più grandi città europee e cinesi si sono confrontate, all’inizio del mese, sulle soluzioni e le strategie più efficaci in termini di smart city ed efficienza energetica. L’iniziativa si è svolta a Pechino ed è stata organizzata da EC2-Europe-China Clean Energy Center, un progetto di cooperazione finanziato dall’Unione europea, assieme ad un network di 100 ‘new energy cities’ cinesi.

Al centro dei colloqui le esperienze delle smart cities europee e cinesi, con l’obiettivo di rendere più forte e proficuo lo scambio di best practice sui temi della sostenibilità economica ed ambientale e sulle nuove tecnologie verdi.

Tre le città del vecchio continente che hanno partecipato al meeting: Parigi, Hannover e Genova. Il capoluogo ligure ha presentato la piattaforma Genova Smart City e il lavoro svolto dal Patto dei Sindaci nel nostro Paese, sempre in tema di governance delle città intelligenti.

Sul versante cinese, Pechino ha individuato cento new energy cities che dovranno procedere con rapidità (e notevoli risorse a disposizione) nella stesura e nel lancio di programmi avanzati di sviluppo sostenibile e impiego di clean technologies.

Il Ministero dell’energia cinese ha manifestato l’intenzione di compiere, nel mese di novembre, una visita nelle tre città europee che organizzeranno congiuntamente eventi smart city, da inserire nel quadro delle iniziative previste e finanziate dal progetto EC2.

Nel corso della visita, la delegazione italiana si è recata anche a Lianyungang, nella provincia di Jiangsu, città portuale immaginata dal Governo cinese come nuova porta di ingresso (la nuova “Via della Seta”) nel Paese. Lianyungang negli ultimi anni ha registrato un forte sviluppo logistico-industriale-portuale, con l’annuncio del progetto per un terminal da 20 milioni di TEU (1 TEU equivale a 20 piedi di grandezza standard) entro il 2020, anche grazie alla ricerca di rapporti strategici con l’Ue.

A tal proposito, il sindaco della città cinese ha esaminato con l’assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Genova, Francesco Oddone, la possibilità di cooperazioni con imprese italiane e con lo stesso Porto di Genova, partner naturale per questa sfida.