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Smart city, 500 milioni per riconvertire la centrale di Monfalcone. Il progetto di A2A

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Monfalcone sarà libera dal carbone dal 2022. Ad affermarlo sono stati il presidente di A2A Giovanni Valotti e l'ad Valerio Camerano, che a Trieste hanno illustrato quanto la mutiutility potrebbe fare per la Regione Friuli Venezia Giulia.

A2A vuole accelerare sul passaggio dal carbone al Gas nell’alimentazione della centrale elettrica di Monfalcone, in provincia di Gorizia.

Per questo i vertici della multiutility hanno presentato ieri a Trieste tutto lo spettro di attività di A2A tra le quali quelle pensate per Monfalcone, un investimento di 500 milioni di euro che porterebbe alla dismissione della centrale a carbone per un nuovo impianto a gas a impatto ridotto, la condizione è il superamento delle contrapposizioni politiche.

Abbiamo distribuito circa 30 milioni di euro di ricchezza sul territorio, abbiamo 152 operatori che lavoro in Friuli Venezia Giulia, abbiamo realizzato investimenti per più di 20 milioni di euro”, ha dichiarato il presidente di A2A Giovanni Valotti a margine del convegno dedicato alla crescita economica del Friuli Venezia Giulia organizzato dalla multiutility, in collaborazione con Confindustria Venezia Giulia. “Ma adesso“, ha aggiunto il presidente, “bisogna superare le contrapposizioni guardando nel merito le proposte per questo non escludiamo alternative“.

La priorità dunque resta la decarbonizzazione della centrale di Monfalcone, per la quale l’ad di A2A Valerio Camerano prevede un anticipo di tre anni rispetto al limite di legge del 2025.

Io sono convinto che potremo anticipare la chiusura di questo impianto per la fine del 2022. Il gas arriverà dalla linea nazionale di trasporto, quindi non vi sarà nessun impatto dal punto di vista ambientale”, ha dichiarato l’ad Camerano.

Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga nel suo intervento di saluto al convegno non ha nascosto l’interesse dell’ente “entro la primavera del prossimo anno dobbiamo chiudere la partita“.