Il decreto

Sanità, digitalizzazione dei CUP: 400 milioni per ridurre i tempi di attesa

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Le risorse, che serviranno per il potenziamento dell’infrastruttura tecnologica e digitale dei Cup (Centro Unico di Prenotazione) saranno così ripartite per il triennio di riferimento: 150 milioni per l’anno 2019; 150 milioni per l’anno 2020; 100 milioni per l’anno 2021.

Via libera della Conferenza Stato-Regioni al decreto di riparto dei 400 milioni di euro, stanziati dalla Legge di bilancio 2019 (350 milioni) e dal D.L. 119/2018, convertito dalla Legge 136/2018 (50 milioni) al fine di ridurre i tempi di attesa per l’erogazione delle prestazioni sanitarie.

Le risorse, che serviranno per il potenziamento dell’infrastruttura tecnologica e digitale dei Cup (Centro Unico di Prenotazione) saranno così ripartite per il triennio di riferimento:

  • 150 milioni per l’anno 2019
  • 150 milioni per l’anno 2020
  • 100 milioni per l’anno 2021.

I criteri per assicurare a tutte le Regioni un’equa ripartizione delle risorse sono stati elaborati dal tavolo di lavoro composto da rappresentanti del Ministero della Salute, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Coordinamento tecnico della commissione salute delle Regioni e Province autonome. Accanto ai criteri di riparto, il tavolo ha elaborato anche indicatori e relative soglie al cui raggiungimento i fondi saranno effettivamente erogati.

La verifica della percentuale di realizzazione degli obiettivi di digitalizzazione dei sistemi regionali di prenotazione per l’accesso alle strutture sanitarie ai fini dell’erogazione delle risorse spetta all’Osservatorio nazionale sulle liste d’attesa, che opererà presso il Ministero della Salute.

Nel decreto si specifica, infine, che la mancata realizzazione degli obiettivi determina l’obbligo di restituzione dell’acconto allo Stato che può procedere al relativo recupero anche a carico delle somme a qualsiasi titolo spettanti negli esercizi successivi.

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