la dichiarazione

Salvini sulla rete unica sta con Bolloré? E le imprese italiane?

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Doppio messaggio del leader della Lega. Il primo a favore di Vincent Bolloré, per dirgli che se andasse al governo potrà contare su di lui. Il secondo a Berlusconi, a cui comunica di essersi schierato con il suo peggior avversario. Un elemento di negoziazione interno al centrodestra? Ma non sarebbe più opportuno se Salvini riconsiderasse la presa di posizione?

Sulla futura società della rete unica nazionale a banda ultralarga Matteo Salvini non chiude la porta, anzi la apre ai francesi di Vivendi, azionista principale di Tim: “sono sempre un libero sostenitore del libero mercato, quindi un ruolo dei francesi non solo non mi preoccupa ma se c’è un piano industriale sono i benvenuti”, ha detto il segretario della Lega, ieri in collegamento, al Forum Ambrosetti di Cernobbio.

Il leader della Lega, a cui preoccupano solo “gli interventi cinesi sulle infrastrutture sensibili”, si è tenuto per mesi lontano dall’acceso dibattito sulla rete unica, ma decide di entrare in un contesto temporale pesante. Subito dopo la sentenza che riconosce alla francese Vivendi (il più temibile avversario di Berlusconi) di salire nella quota azionaria in seno a Mediaset e che contestualmente considera inadeguata e da cambiare la legge Gasparri. Ma anche poche ore dopo il ricovero di Silvio Berlusconi al San Raffaele per contagio da Covid-19.

Una uscita forse con i tempi sbagliati o magari scelta appositamente per le circostanze in corso.

Inoltre rimane il dubbio se l’uscita del leader della Lega sia ancorata al merito della dichiarazione o si possa trasformare nelle prossime ore in un nuovo elemento di negoziazione per gli equilibri di potere all’interno del centrodestra.