violazione policy privacy

Salvini al citofono, il video rimosso da Facebook. E si attende anche il provvedimento del Garante

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La vicenda è anche sotto la lente d’ingrandimento del Garante Privacy. Antonello Soro: “Il collegio adotterà un provvedimento quando verranno esaminati i reclami e le segnalazioni giunte all’Autorità”.

La rimozione del video su Facebook è avvenuta per “la violazione delle loro policy sulla privacy”, ha detto l’avvocato Cathy La Torre, che difende il ragazzo di Bologna, a cui Matteo Salvini ha citofonato a casa il 21 gennaio scorso per chiedergli “Lei spaccia?”. Il tutto filmato e trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del leader della Lega.

Perché il video rimosso solo oggi da Facebook?

Ora, dopo l’esito elettorale in Emilia-Romagna, Facebook ha deciso di rimuovere il video, perché “non rispetta gli standard della community in materia di incitamento all’odio”, come riportato da diversi screenshot pubblicati da alcuni utenti che lo avevano segnalato alla piattaforma social.

Ma perché solo oggi la decisione di cancellare il video? Facebook ha preferito non muoversi durante la campagna elettorale? Eppure per due volte un giornalista che aveva segnalato il video si è sentito rispondere che non violava le policy del social.

L’avvocato del ragazzo: “Agiremo con un reclamo al Garante privacy”

La persona che era stata segnalata all’ex ministro dell’Interno come presunto spacciatore è un minorenne, che successivamente si è rivolto a Cathy La Torre, per essere difeso legalmente. “È la prima di una lunga serie di vittorie per cui ci batteremo fino allo stremo, ve lo prometto, su questa meschina pagina della nostra vita democratica“, scrive su Facebook il legale. “Quella diretta ha devastato la vita del ragazzo, incensurato, italiano e giocatore di calcio”, aggiunge l’avvocato Cathy La Torre, “si è ritrovato in tutta Italia bollato come ‘lo spacciatore’. La rimozione del video non riparerà tutto questo. E Matteo Salvini sarà chiamato a rispondere delle sue responsabilità per le vie previste dalla legge. Ma è un segnale comunque straordinario. Un ex ministro dell’Interno vede rimosso il video di una sua incursione nella vita di una famiglia, nella sua privacy. È una vittoria. Ma è solo la prima“.

Infine, l’avvocato ha poi spiegato che “agiremo con un reclamo al Garante della privacy e con un’azione in sede civile per la richiesta di risarcimento dei danni per la violazione del diritto alla privacy e di altri diritti che riteniamo siano stati lesi con la diffusione del video”.

Il Garante privacy: ” Il collegio adotterà un provvedimento

Dunque un nuovo reclamo sulla vicenda è in arrivo all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, che è già al lavoro sulla questione, come ha annunciato Antonello Soro, sabato scorso alla trasmissione “Progress” di Sky Tg24: “Il collegio adotterà un provvedimento quando verranno esaminati i reclami e le segnalazioni giunte all’Autorità”.