l'analisi

Rete Tlc. Il modello Openreach in Italia? Non funzionerebbe, ecco perché

di Martin Lutero |

Tutti coloro che parlano, in modo spesso non appropriato, di un travaso meccanico di modello Openreach dalla Gran Bretagna all’Italia, dovrebbero prendere seriamente in considerazione queste cose.

Gli operatori britannici, che sono anche clienti di Openreach, continuano a lamentare di non avere parità di condizioni con BT, di cui Openreach gestisce la rete, in base ad un accordo di separazione funzionale della infrastruttura di rete. Le ragioni? Alcuni prodotti, come l’accesso la fibra spenta, non sono disponibili per i competitors. Eppure le cose non dovrebbero andar così. L’obbligo di fornirla, originariamente imposto da Ofcom, è stato rimosso in seguito al ricorso presentato proprio da Openreach.

In un’intervista del marzo 2019 (Towards a full-fibre Britain:the view from inside Openreach), il CEO di Openreach, Mike McTighe, ha dichiarato di essere contrario a fornire l’accesso alla fibra spenta, in quanto esso ridurrebbe il ruolo dell’azienda a quello di un operatore meramente infrastrutturale, mentre è necessario che gli altri operatori realizzino le proprie reti. Questo mal si concilierebbe con l’ipotesi di una rete unica.

La separazione della rete di un incumbent che detiene una rete legacy in rame non è condizione sufficiente per accelerare gli investimenti nelle nuove reti interamente in fibra. La spinta verso tali investimenti deriva infatti dalla concorrenza infrastrutturale.

Openreach si è mossa grazie alla pressione esercitata dagli operatori alternativi come CityFibre. Tuttavia, i costi di realizzazione delle nuove reti sono tali che BT si è trovata costretta ad annunciare lo scorso maggio la vendita di gran parte di Openreach per poter adempiere alle promesse fatte al governo di contribuire in modo significativo al roll-out ubiquo di reti gigabit entro il 2025.

Va qui segnalato che nel primo report di monitoraggio pubblicato da Ofcom nel luglio 2019, Ofcom sottolineava che, nonostante i progressi ottenuti, si rendeva necessario fare di più per migliorare l’indipendenza strategica di Openreach da BT e i suoi rapporti con i clienti.

Tutti coloro che parlano, in modo spesso non appropriato, di un travaso meccanico di modello Openreach dalla Gran Bretagna all’Italia, dovrebbero prendere seriamente in considerazione queste cose.