Antitrust

Relazione Annuale 2018, l’intervento del Presidente Antitrust Roberto Rustichelli (Video)

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Il Presidente Atitrust sui GAFAM: “Necessario disporre di sanzioni davvero efficaci, proporzionate e dissuasive nei confronti delle big tech companies, atteso che il massimo edittale di 5 milioni di euro rappresenta una frazione del tutto modesta del loro fatturato, del loro patrimonio e dei profitti”.

Stamattina, presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, il Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), Roberto Rustichelli, ha illustrato la Relazione Annuale sull’attività svolta nel 2018.
Rustichelli, che è Presidente dell’Antitrust da circa un mese, ha affrontato subito il discorso delle distorsioni e le asimmetrie competitive all’interno del mercato unico europeo: “Nel sistema dei valori su cui si fonda l’Unione europea, la libera concorrenza occupa un posto di primario rilievo ed i benefici da essa prodotti sono noti.
La concorrenza stimola l’innovazione, favorendo la produttività e la crescita economica; promuove l’efficienza e la riduzione dei costi, conducendo a prezzi più bassi. Tale riduzione dei prezzi non giova solo al consumatore, ma, abbassando il costo di input fondamentali, rafforza anche la competitività delle imprese che utilizzano quegli input nel loro ciclo produttivo”.
Ma diversi elementi di disturbo stanno indebolendo la fiducia di imprese e cittadini verso le Istituzioni europee: “E’ essenziale, dunque, ricostruire il consenso intorno al mercato unico”.

Per quanto riguarda l’attività svolta dall’Autorità, “dal 1° gennaio 2018 al 1° giugno 2019, occorre fin da subito evidenziare che sono state comminate sanzioni per un ammontare superiore a 1 miliardo e 277 milioni di euro, di cui oltre 1 miliardo e 192 milioni di euro in sede di enforcement antitrust ed oltre 85 milioni di euro in materia di tutela del consumatore.
Per quanto concerne la tutela della concorrenza, sono stati chiusi 13 procedimenti per intese, 11 procedimenti per abuso di posizione dominante e 5 procedimenti per concentrazioni.
9 In materia di intese ed abusi, i procedimenti chiusi con l’accertamento dell’illecito sono stati 13 e quelli chiusi con impegni sono stati 6”.
Per quanto riguarda la tutela del consumatore e delle microimprese, 83 sono stati i procedimenti conclusi con l’irrogazione di una sanzione e 26 quelli chiusi con impegni”, ha sottolineato Rustichelli.

In relazione all’economia digitale e le sfide che ci presenta, il Presidente ha dichiarato: “sono anni che l’Autorità segue attentamente l’impatto dell’evoluzione dell’economia digitale sui mercati. Ai grandi e diffusi benefici derivanti dall’innovazione trainata dai dati si intrecciano, infatti, meccanismi economici che tendono a rendere i mercati particolarmente concentrati e con elevate barriere all’entrata.
In questo quadro, il potere di mercato che i c.d. GAFAM hanno raggiunto nella fornitura di alcuni servizi digitali assume rilevanza sistemica non solo per la dimensione globale dello stesso, ma anche perché i servizi in questione rivestono un ruolo centrale nell’intermediazione informativa, economica e sociale.
In particolare, il rischio paventato da alcuni è che le suddette posizioni dominanti abbiano raggiunto un radicamento tale da poter impedire in futuro l’entrata di nuovi operatori e ridurre gli incentivi all’innovazione ed al miglioramento dell’offerta, con effetti negativi su efficienza e dinamismo delle imprese”.
L’Autorità non ritiene che siano necessari stravolgimenti dell’attuale assetto istituzionale – ha precisato il Presidente – ma l’adattamento di quest’ultimo alle nuove dinamiche evolutive, anche attraverso forme sempre più strette di cooperazione tra le autorità coinvolte.
La crescente interdipendenza dei mercati fa sì, infatti, che le questioni sollevate dall’economia dei dati assumano spesso carattere trans-nazionale, per cui, in questo scenario nuovo ed evolutivo, uncoordinamento fra le autorità europee della concorrenza non è solo auspicabile, ma necessario”.
Aggiungendo che proprio in relazione ai GAFAM, acronimo che sta per Google, Apple, Facebook, Amazon et Microsoft, serve maggiore attenzione al tema della libera concorrenza digitale, con “la necessità di disporre di sanzioni davvero efficaci, proporzionate e dissuasive nei confronti delle big tech companies, atteso che il massimo edittale di 5 milioni di euro rappresenta una frazione del tutto modesta del loro fatturato, del loro patrimonio e dei profitti che esse possono ricavare dalle infrazioni commesse“.

Testo integrale della Presentazione del Presidente dell’Agcm Roberto Rustichelli.