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RaiWay, Ei Towers non molla. Ecco la risposta inviata al Senato

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Ei Towers illustra in un dettagliato documento l’Opas su RaiWay. Disponibile a rivedere l’offerta purché ‘non muti il progetto industriale’. Su operatore unico vantaggi per ‘DVBT2, Tv locali e servizi tlc’.

Ei Towers illustra in un documento (disponibile a piè di pagina) pubblicato ieri sera a mercati chiusi le proprie intenzioni su RaiWay, dettagliando e rispondendo ai quesiti avanzati dall’Antitrust e della Commissione Industria del Senato presieduta da Massimo Mucchetti.

Mentre continua a prendere quota l’ipotesi del polo unico delle reti, con il possibile ingresso di Cdp accanto alle due aziende – possibilità sostenuta non solo da RaiWay, come ieri ha confermato il presidente Camillo Rossotto in Senato, ma anche da alcuni esponenti politici come lo stesso Mucchetti – Ei Towers ribadisce l’offerta che al momento resta immutata.

Nel documento la società delle torri controllata al 40% da Mediaset ha chiarito che è ‘prematuro’ parlare di modifiche dell’Opas, come del resto aveva anche confermato l’Ad Guido Barbieri sentito ieri dalla Consob, ma ha anche aperto alla possibilità di rivedere alcuni termini dell’offerta, purché non mutino valenza industriale e ritorni finanziari dal progetto.

Nel documento si legge che “Eventuali modifiche alle condizioni dell’offerta dovrebbero mantenere inalterata la valenza industriale e i ritorni finanziari del progetto” anche se aggiunge che allo stato attuale “è del tutto prematuro ogni giudizio su eventuali modifiche relative a singole condizioni”.

 

Gli obiettivi di Ei Towers

 

La società di Mediaset intende costruire un’aggregazione nazionale dell’infrastruttura di trasmissione televisiva con l’obiettivo, da un lato, di creare potenziale valore per gli azionisti delle due società protagoniste e, dall’altro, di garantire al Paese un concreto rafforzamento industriale all’interno di un quadro strategico ben definito, lasciando il controllo entro i confini nazionali.

il gruppo spiega che, per realizzare il progetto industriale di valorizzazione propria e di RaiWay, EI Towers ha promosso un’offerta pubblica di acquisto e scambio per garantire chiarezza e trasparenza nei confronti “dei propri azionisti diversi da Mediaset, che con il 60% rappresentano la maggioranza del capitale, e dello Stato, azionista di Rai, che, in caso di adesione all’offerta, diventerebbe un azionista rilevante di EI Towers, e potrebbe, al contempo, incassare il corrispettivo dell’offerta” che, precisa, nell’ipotesi di adesione integrale alla stessa, ammonta a oltre 550 milioni di euro.

I vantaggi dell’operatore unico

Riguardo all’ipotesi dell’operatore unico, nel documento si legge si tratta di un “assetto già stato prescelto dai maggiori Paesi europei: un solo soggetto, solido e affidabile, al servizio di tutte le aziende del settore. L’Italia è un’eccezione. L’integrazione porterebbe l’Italia al passo delle nazioni più industrializzate”.

Ei Towers continua spiegando che in Spagna Retevision (controllata da Abertis Telecom), in Francia TDF, in UK Arqiva già rappresentano esempi di operatori unici, controllati da soggetti privati, che offrono servizi integrati a tutti i network operator nazionali, pubblici e privati. “Tali soggetti già da tempo rappresentano il risultato del consolidamento del mercato, ruolo a cui si è candidata EI Towers, insieme a RaiWay, mediante l’offerta”.

Per Ei Towers, anche in Italia un eventuale operatore unico, facendo leva e sommando i punti di forza di EI Towers e di Rai Way, potrebbe:

  • Gestire in modo più efficiente rispetto a due realtà separate le sfide tecnologiche e il processo di evoluzione della piattaforma digitale terrestre (migrazione verso il DVB-T2 e verso i nuovi standard di codifica e compressione del segnale) che porteranno al miglioramento della qualità del servizio (HD e potenzialmente anche Ultra HD), senza costi di distribuzione a carico dell’utente;
  • Consentire all’emittenza televisiva locale di ridurre le inefficienti dispersioni di risorse in tecnologia ed infrastruttura, aiutando in tal modo una maggior focalizzazione sul core business editoriale;
  • Stimolare in modo più attivo il passaggio del settore radiofonico verso la digitalizzazione e l’adozione del c.d. Digital Audio Broadcast (DAB), con chiari benefici per i cittadini e per gli editori che, analogamente ai casi sopra citati, possono concentrare risorse ed investimenti sull’attività core editoriale;
  • Offrire un contributo attivo per il miglioramento dell’impatto paesaggistico e ambientale, eliminando ridondanze di infrastrutture negli angoli più periferici del Paese, a parità assoluta di livello di servizio (c.d. decommissioning);
  • Valutare con maggiori ambizioni eventuali sviluppi nel settore delle infrastrutture destinate alle telecomunicazioni. Non è un caso che proprio pochi giorni fa il primo spin-off delle infrastrutture telefoniche verificatosi in Italia, ad opera di Wind, abbia fatto registrare il rafforzamento in Italia nel ruolo di compratore del Gruppo Abertis, gestore dell’operatore unico delle infrastrutture televisive in Spagna.

Indipendenza di Ei Towers

EI Towers, si legge sempre nel documento, “è indipendente per vocazione e per effetto di precisi vincoli antitrust”.

Riguardo alla separazione tra operatore di rete e fornitore di contenuti, l’azienda assicura che “la sua attività core non comporta una relazione commerciale diretta con i broadcaster”. I principali clienti, chiarisce, non sono gli editori, ma i network operator che possono essere integrati con i broadcaster oppure completamente indipendenti.

Tra questi ultimi, indica Ei Towers, possono essere citati Persidera (partecipata al 70% da Telecom Italia e al 30% dal Gruppo L’Espresso), H3G (attivo anche nel settore della telefonia mobile), Premiata Ditta Borghini & Stocchetti (Telecapri), Prima TV (Dfree), Europa Way (Europa 7).

L’Agcom non ha avuto alcun ruolo nei negoziati

Alla Commissione Industria del Senato che chiedeva chiarimenti sul ruolo dell’Agcom, Ei Towers risponde che l’Autorità “non ha avuto alcun ruolo nel negoziato” e che in ogni caso non rientrano nelle sue competenze di Agcom le notifiche preventive di intese tra soggetti che non siano entrambi parte del Sistema Integrato delle Comunicazioni.

Riguardo agli accordi con i principali clienti, Ei Towers ribadisce anche in questo che “l’Agcom non ha avuto alcun ruolo nella definizione di questi contratti”.

In caso di successo dell’Opas

Riguardo alle garanzie per gli altri operatori di “non essere spremuti fino al limite della loro sopravvivenza” in caso di costituzione di una società unica delle torri controllata da uno dei due maggiori operatori televisivi, Ei Towers ha risposto alla Commissione Industria del Senato che “già oggi esistono precisi impegni commerciali e di governance sul cui rispetto vigila l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato”, in particolare l’obbligo di trasparenza e non discriminazione nella fornitura di accesso agli operatori nazionali.

Le risposte di Ei Towers al Senato su RaiWay