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Proptech e tecnologia nel Real Estate post Covid-19

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L’occasione fornita dal Covid-19 di ripensare molte logiche del Real Estate finora è stata in parte sfruttata da molti soggetti del settore ma la vera sfida sarà continuare ad introdurre novità anche nel periodo di parziale ritorno alla normalità.

Proptech e tecnologia

In queste settimane di ripartenza economica il settore immobiliare sta facendo i conti con gli effetti del lungo lockdown che da una parte ha bloccato pratiche burocratiche già iniziate e dall’altra ha reso più complicata la ricerca delle case per i nuovi acquirenti.

Tuttavia questi mesi sono stati anche un inaspettato trampolino per il lancio o l’implementazione di nuovi software, che potrebbero cambiare le logiche del Real Estate non solo nel breve ma anche nel lungo periodo.

Vediamone insieme alcuni e poi, anche sulla base di opinioni espresse da imprenditori del proptech o del crowfunding immobiliare, cercherò di spiegare alcune mie opinioni personali.

Alcuni esempi

Già dai primi giorni di marzo le visite in loco hanno subìto inevitabilmente un blocco totale ma le iniziative per superare il problema non si sono fatte attendere, come riporta tra gli altri l’articolo de ilsole24ore.comProptech, soluzioni digitali per le compravendite ai tempi del virusdi Adriano Lovera.

Per esempio Casa.it ha offerto gratis per un mese ai propri clienti PrimaVisita, un servizio che consente di fare visite interattive delle case grazie alle foto a 360° e alla guida da remoto dell’agente immobiliare. Per attivare il servizio basta avere un pc o uno smartphone e compilare un modulo: nel corso della visita virtuale è inoltre possibile visionare la planimetria dell’immobile e la sua localizzazione su mappa.

In modo simile ha agito anche Homepal, agenzia immobiliare online spesso all’avanguardia nelle questioni proptech, che il 3 marzo non si è fatta trovare impreparata e ha lanciato il servizio VideoVisita: il potenziale cliente ha a disposizione una visita virtuale dell’immobile durante la quale sono collegati sia il proprietario sia l’agente Homepal per rispondere alle domande e chiarire i dubbi.

Questi due esempi riguardano l’intermediazione tra cliente e venditore ma un altro aspetto in cui è stato e sarà fondamentale l’utilizzo della tecnologia è quello delle costruzioni: le rigide norme da rispettare nei prossimi mesi potrebbero essere la spinta decisiva all’adozione di droni e tecnologie 3D che consentirebbero di controllare sia l’avanzamento dei lavori sia il rispetto delle regole nei cantieri per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Le opinioni degli agenti immobiliari sul futuro del Real Estate nel breve e nel lungo periodo talvolta divergono a seconda del business preso in considerazione ma non mancano quasi mai note di ottimismo nelle loro previsioni. Vediamone alcune avanzate in queste settimane, prendendo spunto in particolare dall’analisi “L’impatto del Coronavirus sul mercato immobiliare e il proptech” di Fintastico.

Secondo Davide Grossi, Real Estate Director per l’Italia di Housers, se nel breve periodo una contrazione della domanda nel mercato immobiliare sarà inevitabile, nel lungo periodo le esperienze di visite virtuali e i finanziamenti online cresceranno, mentre per Andrea Maffi COO di Trusters ci sarà da aspettare meno tempo per vedere dei cambiamenti perché la richiesta di location dotate di terrazzi o spazi all’aperto e la necessità di forme finanziarie integrative rapide per valorizzare i propri immobili potranno trovare risposta proprio nel proptech e nel crowfunding immobiliare.

Interessanti anche lo spunto di Paolo Manetta, Co-Founder & Managing Director di Re-Lender, secondo cui il DL 17 marzo 2020 n.18 ha aperto la strada all’innovazione dando alle Camere di Commercio la possibilità di scegliere piattaforme di crowfunding per intervenire a sostegno delle imprese e la previsione di Rosaria Chechile, Cofounder di House4Crowd, la quale si spinge a dire che “per l’acquisto degli immobili spunteranno piattaforme sempre più evolute che permetteranno ricerche basate su algoritmi che utilizzano Big Data e Intelligenza Artificiale, sulle quali si potranno firmare smart contract da remoto e pagare in bitcoin”.

Il Real Estate post Covid-19

Alla luce di tutto ciò secondo me il futuro del Real Estate post Covid dovrà necessariamente unire una parte fisica d’incontro tra il cliente e l’agenzia, inevitabile per costruire il rapporto di fiducia tra le parti che porta alla chiusura dell’accordo, e una parte tecnologica che può aprire prospettive radicalmente diverse in tutto il settore immobiliare con tour virtuali, tecnologie 3D e strumenti di Intelligenza Artificiale.

L’occasione fornita dal Covid-19 di ripensare molte logiche del Real Estate finora è stata in parte sfruttata da molti soggetti del settore ma la vera sfida sarà continuare ad introdurre novità anche nel periodo di parziale ritorno alla normalità. Se nei prossimi mesi il trend innovativo continuerà ad essere questo, difficilmente si tornerà alle logiche passate e potremo dire che il settore immobiliare avrà assistito a una rivoluzione senza precedenti, ponendosi all’avanguardia sotto molti punti di vista.