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Perché lo smartphone in viaggio è un compagno inseparabile

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La lista delle funzioni indispensabili già tutti i giorni ma che quando si è all’estero sembrano essere ancora più essenziali è lunghissima.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Magari siamo un po’ più schizzinosi per quanto riguarda i compagni di viaggio “umani, ma con lo smartphone non si sbaglia: quello deve essere sempre con noi. A qualunque costo. La lista delle funzioni indispensabili già tutti i giorni ma che quando si è all’estero sembrano essere ancora più essenziali è lunghissima. Sì, certo, la navigazione su Internet, i messaggi e le email, ma anche un’occhiata al proprio conto corrente (e magari alle commissioni per il prelievo all’estero), la musica, i video in streaming e i giochi per passare il tempo durante i voli transoceanici o i lunghi spostamenti in treno, o ancora i traduttori istantanei con riconoscimento vocale, i motori di ricerca per individuare i voli o gli hotel più convenienti, i programmi con le mappe e la geolocalizzazione sempre attiva per organizzare gli itinerari… insomma, senza smartphone proprio non si parte. Soprattutto gli italiani.

La caratteristica più importante? La batteria

A confermarlo è una ricerca di Wiko, una delle più note aziende francesi nella produzione di smartphone. Con un sondaggio effettuato tramite Facebook sul proprio gruppo social Wiko Community Italia, l’azienda ha estrapolato e reso note, in occasione dell’evento romano TravelHashtag, le risposte degli utenti a proposito delle caratteristiche indispensabili per l’utente in viaggio. A testimonianza di quanto questi dispositivi siano utilizzati, un plebiscito: per il 69%, infatti, è proprio la batteria ciò di cui non si può fare assolutamente a meno, perché l’importante è che lo smartphone sia sempre lì, pronto a rispondere quando più ne abbiamo bisogno. Specialmente quando bisogna viaggiare leggeri e anche una powerbank (magari lasciata nel cassetto per mesi e poi irrimediabilmente scarica) finisce col pesare troppo nel bagaglio a mano.

Un aiuto indispensabile anche per gli over 55

Secondo il sondaggio di Wiko, tra le caratteristiche più importanti dello smartphone in viaggio dopo la batteria c’è la fotocamera (15%), visto che quasi nessuno che non sia un fotografo professionista, ormai, si porta dietro la pesante reflex. A una certa distanza ci sono la presenza di chip NFC (6%) e la capacità di RAM e ROM (ancora il 6%), mentre l’ampiezza e la risoluzione del display sono considerate caratteristiche fondamentali solo dal 4% degli intervistati (cattive notizie per gli smartphone/tablet pieghevoli presentati negli ultimi giorni da Samsung e da Huawei?).

Per quanto riguarda l’utilizzo dello smartphone per gli acquisti in viaggio, al primo posto ci sono quelli di biglietti di trasporto per aerei, treni e autobus, con il 33% dei voti, seguiti dalle prenotazioni di ristoranti con il 28% dei voti e di hotel con il 19%.

I dati confermano quanto già rilevato l’anno scorso da un’analoga ricerca di eDreams, che dopo aver intervistato un campione di 10.000 persone da Italia, Spagna, Francia e Regno Unito aveva evidenziato ancora l’importanza di una batteria a lunga durata, seguita dalla resistenza all’acqua e dalla qualità della fotocamera. E non solo per i giovani: lo studio aveva infatti evidenziato come il 69% degli over 55 utilizzi di più lo smartphone in viaggio rispetto all’uso quotidiano, contro il 54% dei loro figli (in controtendenza, ad esempio, rispetto agli utenti tedeschi e inglesi).

Gli smartphone e le carte conto

Un’altra funzionalità degli smartphone di grande interessa per ogni genere di turista è legata alle nuove carte conto o prepagate – come ad esempio Hype Start, N26, Tinaba o Revolut: su SosTariffe.it potete mettere a confronto e trovare quella più utile per voi – che si basano proprio sulle app per la gestione di tutte le operazioni. Questi strumenti finanziari sono sempre più popolari perché permettono di pagare o effettuare prelievi senza commissioni in sempre più Paesi del mondo, e in più (sopratutto nelle versioni premium, con abbonamento mensile) includono anche vantaggi davvero interessanti, come le polizze assicurative contro i ritardi degli aerei o in caso di furto di contanti appena prelevati all’estero o di beni acquistati.

In tutti questi casi, non si può fare a meno dello smartphone come “centro di controllo” di queste carte, tanto che per quasi tutte le versioni basta un semplice “tap” sullo schermo per bloccare la carta in caso di furto, o ancora usare gli slider per gestire i limiti di prelievo o pagamento, o infine visualizzare un prospetto delle proprie spese di viaggio grazie alla categorizzazione automatica e all’uso degli hashtag per segnalare le transazioni. E poi, con lo smartphone, ci sono i wallet, i portafogli virtuali che permettono di accedere in fretta al proprio biglietto invece di cercare freneticamente in quale tasca dei pantaloni o della giacca abbiamo accartocciato i nostri fogli.

La realtà aumentata e virtuale per i viaggiatori

Il successo della realtà aumentata in tempi recenti si fa sentire anche in viaggio, tanto che sono sempre di più le compagnie aeree, i ristoranti e le agenzie viaggi che hanno incorporato nelle loro app delle funzionalità specifiche. Ad esempio, EasyJet, in collaborazione con Travelport, ha da poco aggiunto una nuova feature alla sua applicazione ufficiale, permettendo agli utenti di misurare con la realtà aumentata del proprio smartphone se il bagaglio a mano è entro i limiti stabiliti, grazie a una griglia virtuale che viene sovrapposta al trolley o alla borsa; la stessa cosa è accaduta con LATAM Airlines. KLM ha invece introdotto “Tune into your Travel”, il cui scopo dovrebbe essere quello di rendere le lunghe ore di attesa al gate un po’ più sostenibili, con una combinazione di fotocamera e Facebook per interagire con personaggi animati e vedere panorami da tutto il mondo.

C’è anche chi, con un po’ di catastrofismo, suggerisce che la realtà virtuale renderà meno allettante viaggiare, perché tutto o quasi potrà essere sperimentato in prima persona con un visore. Sempre KLM, con il progetto iFly, ha realizzato una serie di video con il celebrity chef Kiran Jethwa, disponibili per chiunque abbia uno smartphone, con esperienze dal safari africano al nuoto in mezzo agli squali, di un realismo sorprendente.

E visto che uno dei piaceri a cui difficilmente si può rinunciare durante un viaggio è quello di sperimentare la cucina locale, c’è una startup, Kabaq, che permette ai ristoranti di mostrare ai clienti tramite smartphone immagini tridimensionali dei propri piatti (e anche di “servirli” su una tavola virtuale). Non una sorpresa, visto che da quando l’«impiattamento» è diventato un feticcio dei nostri tempi ci è stato ripetuto alla nausea che anche l’occhio vuole la sua parte.

Fonti:

https://it.wikomobile.com/a13040-wiko-a-travel-hashtag-2019

https://www.edreamsodigeo.com/wp-content/uploads/sites/19/2016/12/eDreamsODIGEO_Trends_Mobile_ENG.pdf

https://www.statista.com/statistics/499694/forecast-of-online-travel-sales-worldwide/