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PA e D.L Semplificazioni, lo sportello va in pensione con l’App IO?

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L’art. 24 “Identità digitale, domicilio digitale e accesso ai servizi digitali” introduce, apportando delle modifiche agli articoli del D. Lgs 82/2005 CAD, un nuovo strumento per comunicare con la Pubblica Amministrazione: APP IO.

La rubrica “Digital & Law” è curata da D&L Net e offre una lettura delle materie dell’innovazione digitale da una prospettiva che sia in grado di offrire piena padronanza degli strumenti e dei diritti digitali, anche ai non addetti ai lavori. Per consultare tutti gli articoli clicca qui.

Finalmente è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-legge Semplificazioni.

Il testo introduce, al Titolo IIIMisure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’Amministrazione Digitale, una serie di misure volte a sviluppare e incrementare l’utilizzo e la diffusione della digitalizzazione all’interno del Paese e in particolare, della P.A.

APP IO: L’introduzione di un nuovo strumento

In particolare, l’art. 24 “Identità digitale, domicilio digitale e accesso ai servizi digitali” introduce, apportando delle modifiche agli articoli del D. Lgs 82/2005 CAD, un nuovo strumento per comunicare con la Pubblica Amministrazione: APP IO.

Lo sviluppo dell’app IO inizia a partire nel 2018. La ratio relativa all’introduzione di questa applicazione discende dalla circostanza che oggi tutti i cittadini hanno uno smartphone e pertanto, per raggiungere l’utenza, per la PA è necessario essere effettivamente al servizio del cittadino, adeguandosi e avvicinandosi ad esso.

Le modifiche riguardano inoltre l’art 64 bis al CAD “Accesso telematico ai servizi della Pubblica Amministrazione” nel quale si prevedeva che tutti i soggetti della P.A. dovessero rendere accessibili i loro servizi tramite il punto di accesso telematico attivato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Con tale normativa e l’introduzione di questa applicazione viene concretizzato un cambio di prospettiva: se fino ad oggi ogni PA aveva la propria piattaforma digitale e costringeva l’utente a registrarsi di volta in volta ed autenticarsi a seconda del servizio richiesto, adesso ogni PA mette a disposizione dei cittadini un’unica piattaforma di accesso per tutti i servizi accessibile e semplice da usare.

Viene applicato in questo modo il principio secondo il quale la PA è al servizio dell’utenza.

APP IO: il funzionamento per le P.A. e i cittadini

Ogni ente che desidera mettere a disposizione della cittadinanza l’applicazione deve sottoscrivere un accordo di adesione da inviare a mezzo PEC (all’indirizzo: adesione-io@pec.pagopa.it) per registrarsi presso il backoffice dell’APP IO e condividere i servizi e relativi messaggi; attivare le interfacce di programmazione e comunicare gli indirizzi IP.

Il cittadino potrà semplicemente scaricare l’applicazione sul proprio smartphone, registrarsi e accedere tramite SPID, Carta di identità elettronica, con PIN o rilevazione biometrica.

L’applicazione permette di interagire con l’utenza tramite messaggistica, ad esempio, per ricordare alcune scadenze (della carta di identità, del pass per la Ztl o dell’iscrizione all’asilo ovvero alla scuola primaria e secondaria). Non solo, è in grado di ricordare pagamenti di tasse (Tari, Bollo auto…), multe o servizi scolastici con la possibilità di pagare tutto tramite PagoPA, la piattaforma messa a disposizione dallo Stato per effettuare i pagamenti on line con carta di credito o PayPal e di avvisarci con delle notifiche di allerte da parte della protezione civile, del passaggio in zona Ztl….

A breve l’applicazione sarà in grado anche di fornirci documentazione quale certificati, ricevute, autocertificazioni, di svolgere pratiche amministrative permettendoci di presentare istanze senza recarci presso la sede dell’Ufficio in questione, ma facendo tutto tramite smartphone.

Per quanto riguarda la presentazione di istanze o domande alla PA, l’art 65 del CAD prevede che esse siano valide se depositate telematicamente e firmate digitalmente ovvero tramite SPID o tramite applicazione IO o sottoscritte in modalità autografa accompagnata da documento d’identità oppure inviate tramite domicilio digitale quale la PEC. Il mancato avvio del procedimento da parte del titolare dell’ufficio comporta responsabilità dirigenziale e disciplinare.

Conclusioni

La vera sfida sarà verificare che più enti territoriali possibili mettano a disposizione della cittadinanza tali servizi tramite l’applicazione e che quindi molti Comuni e Regioni aderiscano all’iniziativa.

Ad oggi questo numero sembra essere ancora molto inferiore rispetto alle aspettative e a quanto tutto ciò gioverebbe all’utenza.

Di Alice Bassoli, avvocato, esperta in privacy e digitalizzazione – componente del D&L NET