Banda ultralarga

Open Fiber, in arrivo aumento di capitale da 450 milioni

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L'aumento di capitale per accelerare il cablaggio e ampliare il piano di copertura anche alle aree grigie del paese sarà indipendente dal dossier rete unica.

Open Fiber ha approvato il suo nuovo piano che estende la copertura a banda ultralarga alle aree grigie del paese e accelera la realizzazione della rete. Dai soci Enel e Cdp è arrivato pieno sostegno al piano e l’impegno a partecipare all’aumento di capitale che la società ha proposto. Secondo Bloomberg il valore della ricapitalizzazione è di 450 milioni di euro. “L’aumento di capitale segue un incremento dell’impegno di OF che estende il suo raggio di azione, per Enel cosa da fare e che sosteniamo pienamente. Questo è del tutto indipendente e del tutto scollegato rispetto ad ipotesi di convergenza in una rete unica, ma risponde alla necessità molto evidente come visto in queste settimane di perseguire con decisione e velocità l’opera di cablaggio in fibra dell’Italia che abbiamo iniziato con cdp attraverso Open Fiber”, spiega Enel.

All’aumento di capitale sarebbe affiancato anche una nuova linea di credito che dovrebbe portare nelle casse 550-650 milioni. Open Fiber, al momento, ha avviato i colloqui con Société Générale, Bnp Paribas e Unicredit, le tre banche capofila dell’operazione, ha scritto il Sole 24 Ore.

Project finance

Nel 2018 Open Fiber aveva ottenuto dalle banche 3,5 miliardi come project finance per il piano della fibra e ora che è arrivato il momento di aggiornarlo i soci preparano 450 milioni.

L’aumento di capitale è parte di un nuovo piano approvato da Open Fiber per accelerare la realizzazione del suo piano, condiviso da Cdp, che detiene il 50% in Open Fiber ed è al contempo il secondo azionista di Tim con il 9,9%. Cdp si è detta peraltro favorevole ad un dialogo costruttivo per la creazione di una rete unica.

Cdp pro rete unica

Cassa Depositi e Prestiti da parte sua conferma di essere “un investitore di lungo termine e supporta da sempre lo sviluppo e la creazione di reti e infrastrutture strategiche”. “Con questa stessa logica, CDP ha rafforzato la sua presenza nelle telecomunicazioni, generando un’accelerazione degli investimenti nell’intero settore. L’emergenza Coronavirus ha reso ancora più evidente che per il Paese è necessario disporre di una rete di ultima generazione. Questo conferma – fa sapere la Cassa – il valore della scelta strategica di CDP, quando insieme ad Enel ha creato Open Fiber per investire nelle infrastrutture di telecomunicazioni di nuova generazione. Perciò CDP conferma il suo impegno per supportare l’implementazione del Piano Industriale di Open Fiber, allargarne il perimetro e sostenere ulteriormente la diffusione della fibra ottica in Italia. Inoltre, al fine di aumentare la competitività del sistema Paese, CDP auspica un costruttivo confronto tra le parti coinvolte per la creazione di una rete unica nazionale in banda ultralarga che garantisca parità di accesso a tutti gli operatori, velocità, affidabilità, sicurezza e distribuzione capillare.”

Rete unica

Rete unica in condivisione con Tim che si potrà realizzare soltanto se l’ex incumbent rinuncerà alla maggioranza e al modello di operatore verticalmente integrato che professa, a vantaggio del modello wholesale only professato da Open Fiber. Lo scoglio della governance e del modello di business ha causato finora la fase di stallo nelle trattative che ha spinto ieri l’ad di Tim Luigi Gubitosi a chiedere l’intervento del Governo per superare l’impasse.