Tv e Chiesa

Odiens, il canale dei vescovi TV2000 continua a macinare ascolti. Merito del Papa?

di Stefano Balassone |

TV2000 continua a guadagnare ascolti. Docufiction e preghiere corali attirano spettatori, suscitando l'avidità dei canali tematici di Rai e Mediaset.

#Odiens è una rubrica a cura di Stefano Balassone, autore e produttore televisivo, già consigliere di amministrazione Rai dal 1998 al 2002, in collaborazione con Europa.
Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Pubblicato su Odiens, Europa il 25 novembre 2014

In questi tempi in cui i canali televisivi tradizionali cercano di trattenere con le unghie e coi denti il pubblico che se ne scappa verso internet e la pay-tv, TV2000, la tv dei vescovi italiani guadagna implacabilmente spettatori. Merito, supponiamo, più di Francesco che di Bagnasco, perché a partire dalla elezione del nuovo papa è stato un crescendo. Subito, nel 2013, gli spettatori sulle 24 ore sono aumentati di un terzo, e anche nel 2014 la crescita è continuata, sia pure in misura meno spettacolare. Due, al momento, paiono i punti di forza.

All’ora di pranzo la docufiction Reparto maternità, che dall’ospedale San Camillo di Roma mostra le attese, le gioie e i dolori di puerpere e parenti. Qui lo share rispetto all’anno passato è balzato da quasi zero a mezzo punto. In altre parole gli spettatori si sono decuplicati.

E poi, dopo un intermezzo di salmi, La coroncina della divina misericordia, una preghiera corale che ci si aspetta sia seguita da casa da parte degli spettatori (pensiamo che siano prevalentemente spettatrici, ma non ne abbiamo le prove statistiche) che si uniscono alle formule cantate e recitate dalle giovani ragazze in video, sotto la conduzione di un monaco in barba e saio. Questa è l’ora, per intenderci, in cui su Canale5 si digerisce Beautiful e ci si prepara a Uomini e donne. Ebbene, proprio a quest’ora il campione Auditel mostra un balzo incredibile a favore della tv vescovile: dallo 0,11 a quasi l’1 per cento, una percentuale capace di accendere l’avidità di moltissimi dei canalini tematici che fanno l’orgoglio di Rai e Mediaset.

La coroncina della divina misericordia si presenta, tecnicamente parlando, come un talk show partecipativo al servizio del senso di comunità, che tenendoci al passo con altri esseri umani (mediante i cori e le preghiere condivise) rompe il guscio della solitudine (pensiamo alle migliaia di donne anziane e sole dietro la porta sbarrata di casa) e offre nel contempo una sponda identitaria, una appartenenza.

A modo suo è lo stesso meccanismo di Amici di Maria de Filippi, che raduna i ragazzi, lontanissimi da meditazioni sul troppo lontano problema dell’al di là, ma ansiosi di scrutare le vie della “salvezza”, e cioè del successo, cercandovi un senso per gli anni della maggiore vitalità del corpo.

Dunque, e tutto considerato, TV2000, con questi e con altri appuntamenti destinati alla comunità dei credenti, è in tutto e per tutto una tv che ti offre la compagnia degli altri. È un fenomeno di microgeneralismo (viste le dimensioni comunque contenute dell’audience); ma è comunque generalismo a tutti gli effetti.

Il più strutturale “specifico della tv”, la sua più naturale funzione, molto più del riferire le notizie e raccontare le storie che ormai ti inseguono sugli smartphone.