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Nasce l’Ainop, l’Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche. Che cos’è e a che serve

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Una piattaforma, secondo il Ministero delle Infrastrutture, che consentirà un maggiore controllo delle opere pubbliche durante il loro intero ciclo di vita, soprattutto in termini di monitoraggio dello stato dell'infrastruttura fisica per la sicurezza dei trasporti e dei cittadini.

La Ministra delle Infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, ha firmato il decreto attuativo del decreto Genova per la condivisione dei dati e delle informazioni relative alle opere pubbliche in Italia. Nasce così l’Archivio informatico nazionale delle Opere pubbliche, o Ainop, per il monitoraggio delle opere in Italia e l’interoperabilità delle amministrazioni coinvolte.

Sono le amministrazioni locali ha gestire direttamente i dati riferiti ad un’opera pubblica e presiedere all’esecuzione dei lavori. Sulla base delle comunicazioni ricevute, l’Ainop genera un codice identificativo della singola opera (Iop) che ne raccoglie tutte le informazioni base che la contraddistinguono e la identificano in maniera univoca.

All’Iop, inoltre, è associata una struttura di metadati, che contiene le informazioni qualificanti dell’opera, tra cui: tipologia e nome dell’infrastruttura, qualificatore dell’infrastruttura, codice identificativo del gestore dell’opera, caratterizzazione geografica e temporale, dati del gestore e del vigilante.

La piattaforma, nelle intenzioni del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti (Mit), consentirà un maggiore controllo delle opere pubbliche durante il loro intero ciclo di vita. Un controllo, si legge sul sito stesso dell’Ainop, “inteso sia in termini di monitoraggio dello stato dell’infrastruttura fisica per la sicurezza dei trasporti e dei cittadini, sia in termini di definizione di un piano di azione in relazione alle priorità di intervento e sia in termini di miglioramento della semplificazione, celerità, accuratezza delle attività e tempestività degli interventi manutentivi e, al contempo, efficientamento della spesa pubblica”.

L’Ainop è suddiviso nelle seguenti sezioni: ponti, viadotti e cavalcavia stradali/ferroviari; strade; ferrovie nazionali, regionali e metropolitane; aeroporti; dighe e acquedotti; gallerie ferroviarie e stradali; porti e infrastrutture portuali; edilizia pubblica.
Ciascuna sezione, è spiegato sul sito ufficiale ainop.mit.gov.it, è articolata in sottosezioni quali l’anagrafica, i dati Tecnici, i dati economico-finanziari, il monitoraggio tecnico dell’opera, le manutenzioni, i lavori in corso, i dati relativi al contesto territoriale, la documentazione fotografica, i dati di contesto e le segnalazioni.

Sarà possibile censire l’ingente patrimonio di opere pubbliche presenti sull’intero territorio nazionale di competenza degli enti e delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, delle Regioni, delle autonomie locali e di tutti i Comuni.
Attraverso un’unica piattaforma, è spiegato in una nota ministeriale, sarà possibile identificare un’opera e la sua collocazione nel contesto territoriale, “visualizzarne i dati, le informazioni e i documenti per un monitoraggio tecnico dell’opera che ne prevenga anche le criticità”.

Da Piazzale di Porta Pia informano inoltre che presto sarà affiancato all’Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche anche un Tavolo tecnico permanente, istituito presso il Mit stesso, che ne regolerà lo svolgimento e assicurerà il rispetto delle tempistiche previste.