eMobility

Micromobilità elettrica: Toninelli firma il decreto per la sperimentazione in città

di |

Un mercato mondiale da 500 miliardi di dollari entro il 2030, 150 miliardi in Europa. I primi test possono partire questa estate e dureranno al massimo due anni. Un monopattino elettrico viaggia ad una velocità media di 20km/h con un’autonomia di 30 chilometri circa in città.

Novità importanti per hoverboard, segway, monopattini elettrici e monowheel, cioè i principali mezzi di spostamento che compongono la galassia della micromobilità elettrica in ambito urbano: il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, ha firmato il decreto di attuazione della norma di legge contenuta nel Bilancio 2019 con le specifiche previste sia per i mezzi, sia per le strade che saranno oggetto di sperimentazione.

Si partirà già da quest’estate, con i primi progetti di micromobilità elettrica in città per la circolazione sui mezzi sopra elencati: “Si stabilisce che monopattini elettrici, hoverboard, segway e monowheel potranno circolare in ambito urbano, previa delibera comunale, su aree pedonali, percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e su corsia riservata, zone a 30 Km/h e strade con limite di velocità di 30 km/h”.
Tutti i test in strada potranno durare da un minimo di un anno a un massimo di due.

Tra le prime città che sperimenteranno la micromobilità elettrica, come annunciato in un tweet dalla sindaca Chiara Appendino, c’è Torino.

Il decreto, inoltre, è spiegato in una nota ministeriale, fissa i seguenti paletti: “i monowheel e gli hoverboard sono ammessi solo nelle aree pedonali e a velocità inferiori a 6 km/h. Nelle aree pedonali potranno circolare anche i segway ed i monopattini ma sempre entro i 6 km/h. Segway e monopattini saranno ammessi anche su percorsi pedonali e ciclabili, piste ciclabili in sede propria e zone 30 e strade con limite di velocità di 30 km/h, a velocità non superiore a 20 km/h”.

Prendendo i monopattini elettrici, ad esempio, sono dotati di batteria ricaricabile (da semplice presa a muro, come per uno smartophone) e possono raggiungere una velocità massima di circa 30 km/h, ma generalmente sono utilizzati ad una velocità media in città che raggiunge a mala pena i 20 km/h, per un’autonomia di circa 30 chilometri e un costo medio pari a 400 euro.
Tutti i mezzi della micromobilità sono vantaggiosi per piccoli spostamenti quotidiani in città all’interno di una fascia di una decina di chilometri massimo, che poi rappresentano la maggioranza dei casi per chi vive in città.

I mezzi oggetto del documento, hoverboard, segway, monopattini elettrici e monowheel, devono essere dotati di regolatore di velocità configurabile in funzione dei limiti di velocità previsti e di determinate caratteristiche tecniche, senza le quali non saranno ammessi alla sperimentazione.

Ogni progetto per la sperimentazione in strada, inoltre, deve prevedere una campagna di informazione sul territorio, uno schema riassuntivo delle aree interessate e delle infrastrutture che saranno coinvolte (per non creare intralcio su marciapiedi e nelle aree pedonali), l’installazione di segnali chiari ed evidenti relativi al test, con l’individuazione delle aree apposite per i servizi di sharing (soprattutto per il servizio di noleggio, con i punti di scambio) e coperture assicurative.

Secondo dati McKinsey, il mercato mondiale della micromobilità elettrica raggiungerà un valore approssimativo di 500 miliardi di dollari entro il 2030, mentre nella sola Europa potrebbe toccare i 150 miliardi di dollari e i 50 miliardi in Cina.
Fino ad oggi, sono stati investiti 5,7 miliardi di dollari in startup della micromobilità, di cui l’85% sono state costituite in Cina, con diverse “unicorn company” attive nel settore (startup valutate oltre il miliardo di dollari)