Il commento

La giornata mondiale dei poveri, dalle povertà materiali a quelle della rete

di Donato A. Limone - ordinario di informatica giuridica, Direttore della Scuola Nazionale di Amministrazione Digitale (SNAD), Università degli studi di Roma Unitelma Sapienza |

Ogni anno, nella ricorrenza della giornata mondiale dei poveri, dobbiamo (obbligo morale) monitorare non solo le povertà materiali ma anche le povertà e i divari delle conoscenze. E di conseguenza operare per superare il divario.

La rubrica PAdigitale, a cura di Donato A. Limone, Ordinario di informatica giuridica e Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza. Analisi e approfondimenti sul processo di attuazione della Riforma della PA. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

La giornata mondiale dei poveri, voluta da Papa Francesco, non ha solo una rilevanza religiosa, sociale, economica e politica ma presenta anche una rilevanza in merito al rischio sempre più forte di diventare una società dell’informazione a livello mondiale con un grande divario “informativo” e “tecnologico” per la maggior parte della popolazione del mondo.

La povertà dei poveri, che non solo mangiano poco o per niente, ma che saranno emarginati dalle conoscenze tramite accesso alla rete. La povertà materiale, economica, sociale che distrugge il diritto di accesso; il diritto di accesso che costituisce il punto di partenza delle conoscenze e quindi delle “possibilità”; il diritto di accesso che permette di potere usufruire delle potenzialità costituzionali dell’art. 3 della nostra Costituzione.

Come la politica affronta queste nuove povertà del mondo della rete? (ammesso che abbia già attenzione per le povertà materiali).

Le povertà di conoscenze e di tecnologie per l’accesso (divario) costituisce e costituirà il banco di prova della politica (a livello locale, nazionale, comunitario ed internazionale) che deve operare con un approccio integrato che vede, indissolubilmente correlati, “povertà materiali” e “povertà delle conoscenze”. Questa nuova dimensione della politica è tutta da costruire. Anche in ragione del mondo del lavoro che nei prossimi anni sarà “stravolto” da nuove professioni e competenze e dall’uso massiccio di robot ed automi che comporterà un tasso elevato e diffuso di disoccupazione. E di povertà.

Come ci stiamo preparando a questa nuova e diffusa disoccupazione? Quali sono le reali condizioni di “accesso” alla rete e alle conoscenze per non produrre “divario”? Il divario in genere e il divario nelle conoscenze, in particolare, costituisce il rischio reale delle nuove povertà.

La giornata mondiale dei poveri è una grande occasione per i “ricchi” (di risorse e di informazioni) per dare un segnale di cambiamento: verso una società dell’accesso per tutti alle fonti di conoscenza. Ogni anno, nella ricorrenza della giornata mondiale dei poveri, dobbiamo (obbligo morale) monitorare non solo le povertà materiali ma anche le povertà e i divari delle conoscenze. E di conseguenza operare per superare il divario. Il divario aumenterà le povertà materiali, le povertà da disoccupazione, le povertà dei giovani per mancanza di “futuro”.