lo studio

SosTech. ITU: la banda larga fissa costa più del doppio rispetto a quella mobile

di Andrea Galassi |

I servizi a banda larga mobile sono meno cari rispetto a quelli a banda larga fissa, stando al rapporto ICT Facts & Figures 2016 di ITU.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Il prezzo medio di un piano di base per accedere a Internet a banda larga fissa è più che doppio rispetto a quello di un profilo a banda larga mobile confrontabile. È una delle principali evidenze del rapporto ICT Facts & Figures 2016 di ITU, l’agenzia delle Nazioni Unite specializzata in tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

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Prima di illustrare gli altri punti chiave dello studio, si ricorda che è possibile confrontare tutte le soluzioni di accesso alla Rete disponibili in Italia attraverso i servizi di comparazione delle offerte ADSL e delle offerte Internet Mobile curati dagli esperti di SosTariffe.it.

Il 53% della popolazione mondiale, pari a 3,9 miliardi di persone, non utilizza Internet, stando alle stime formulate dalla International Telecommunication Union.

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Nelle Americhe e nei Paesi CIS (Comunità degli Stati Indipendenti), circa un terzo della popolazione è offline. In Africa, invece, la percentuale sale al 75%. Offline sono anche il 21% degli europei. Nelle regioni Asia-Pacifico e Stati Arabi, non utilizzano Internet il 58,1% e il 58,4% delle rispettive popolazioni.

I tassi di penetrazione di Internet sono più alti per gli uomini rispetto alle donne in tutte le regioni del mondo, prosegue il rapporto ICT Facts & Figures 2916. In altri termini, a ogni latitudine, è più alta la percentuale di uomini che usano la Rete rispetto a quella di donne.

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Il divario di genere – evidenzia ITU – è cresciuto dagli 11 punti percentuali del 2013 ai 12 del 2016. Il gap resta ampio negli LDCs, ove la percentuale si attesta al 31%. LDCs sta per Least Developed Countries e indica i Paesi caratterizzati da povertà estrema, basso reddito, scarso sviluppo sociale ed economico, e capacità di crescita quasi nulla.

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Capitolo digital divide. In Europa, l’84% delle famiglie dispone di accesso a Internet, mentre nelle Americhe la percentuale si attesta al 64,4%. Fanalino di coda è l’Africa, dove l’84,6% delle famiglie non ha accesso alla Rete.

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Spazio ai numeri riguardanti gli abbonamenti a servizi di accesso a banda larga mobile. La tecnologia 4G LTE (Long Term Evolution) si è diffusa rapidamente negli ultimi tre anni ed è disponibile per il 53% della popolazione mondiale. Nei Paesi in via di sviluppo, il numero di abbonamenti a servizi di mobile broadband continua a crescere a tassi a doppia cifra, ma la penetrazione della banda larga mobile a livello globale rallenta.

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Entro la fine del 2016 – stima ITU – gli abbonamenti dovrebbero raggiungere quota 3,6 miliardi, contro i 3,2 miliardi registrati a fine 2015.

Per quanto riguarda gli abbonamenti alla banda larga fissa, i tassi di penetrazione più elevati si hanno in Europa, nelle Americhe e nei Paesi CIS. A livello globale, entro la fine del 2016, il 12% della popolazione dovrebbe essere abbonato a servizi di fixed broadband.

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Capitolo velocità, infine, con ITU a evidenziare che nei primi mesi del 2016, tre abbonamenti a banda larga fissa su quattro, nei Paesi a economia avanzata, hanno velocità pubblicizzate di almeno 10 Mbps (in download), mentre in quelli in via di sviluppo, il rapporto è di due su quattro.

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Per conoscere la velocità effettiva di connessione di una linea ADSL, si ricorda, è possibile affidarsi allo Speed Test di SosTariffe.it.

Fonti e risorse:

ITU releases 2016 ICT figures (Comunicato Stampa ITU)

ICT Facts & Figures 2016 (Rapporto ITU)