L'accordo

Internet Governance. Accordo politico fra Stati Ue: ‘Europa unita sulla riforma’

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Il Consiglio informale Ue delle Tlc organizzato dalla presidenza italiana si è chiuso a Milano con l’impegno degli Stati membri ad adottare una linea comune sulla Internet Governance. Antonello Giacomelli: ‘Risultato politico straordinario’.

C’è l’accordo degli stati membri per una gestione condivisa e unitaria a livello Ue del dibattitto sulla Internet Governance “è un risultato politico straordinario, che indica la consapevolezza da parte degli stati membri che un’Europa davvero politica è il soggetto che manca nel panorama globale”. Lo ha detto oggi il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, al termine del Consiglio informale Ue delle TLC che si è tenuto ieri e oggi a Milano, organizzato nell’ambito del Semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue. Un buon risultato, andato in porto anche grazie alla volontà del Governo italiano di svolgere un’azione di sintesi e mediazione fra i diversi stati.

“L’Europa è determinata ad agire come un soggetto unico nel dibattito globale sulla Internet Governance, in linea con l’importanza della Rete per l’economia e la società europea, allo scopo di sviluppare ulteriormente le relazioni con gli Stati Uniti e gli altri player globali”, si legge nel documento finale al termine del Consiglio di oggi, al quale ha partecipato anche il commissario uscente all’Agenda Digitale Neelie Kroes.

Gli Stati membri vogliono che la Ue parli con una voce sola, pur mantenendo le loro prerogative e i loro diritti nazionali, e sono determinati ad esprimere messaggi comuni e concreti sul processo di transizione in atto delle funzioni della IANA  (Internet Assigned Numbers Authority) e del potenziamento delle funzioni dell’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers).

L’obiettivo finale, secondo gli stati membri, è il raggiungimento di un meccanismo trasparente ed inclusivo nella gestione futura della Rete in ottica multi-stakeholder non soltanto relativamente alla gestione di IANA. Gli orientamenti derivanti da NetMundial sono una buona base di partenza per lo sviluppo di una comunità multi-stakeholder per la gestione della Rete.

Un documento comune con le priorità in agenda sarà pronto entro il Consiglio Ue delle Tlc prevista per fine novembre, che tenga sempre presente come priorità il percorso verso il Digital Single Market.

C’è l’accordo degli stati membri per una gestione condivisa e unitaria a livello Ue del dibattitto sulla Internet Governance “è un risultato politico straordinario, che indica la consapevolezza da parte degli stati membri che un’Europa davvero politica è il soggetto che manca nel panorama globale”. Lo ha detto oggi il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, al termine del Consiglio informale Ue delle TLC che si è tenuto ieri e oggi a Milano, organizzato nell’ambito del Semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue. Un buon risultato, andato in porto anche grazie alla volontà del Governo italiano di svolgere un’azione di sintesi e mediazione fra i diversi stati.

“L’Europa è determinata ad agire come un soggetto unico nel dibattito globale sulla Internet Governance, in linea con l’importanza della Rete per l’economia e la società europea, allo scopo di sviluppare ulteriormente le relazioni con gli Stati Uniti e gli altri player globali”, si legge nel documento finale al termine del Consiglio di oggi, al quale ha partecipato anche il commissario uscente all’Agenda Digitale Neelie Kroes, che ha definito la presidenza italiana “dinamica e attiva”.

Antonello Giacomelli: ‘Interesse del Governo è tutela della strategicità della rete’

Nessuna simpatia per francesi o spagnoli nella vicenda Telecom, il Governo non si intrometterà in meccanismi che riguardano le dinamiche di mercato ma farà di tutto per tutelare l’interesse nazionale che riguarda la rete, ha detto Giacomelli a margine del Consiglio.

“Mentre sono fermo a dire che non ci occuperemo di questioni che non ci riguardano, come i processi di mercato, con la stessa determinazione siamo attentissimi e faremo quanto in nostro possesso per tutelare l’interesse nazionale che riguarda l’infrastruttura”, ha detto Giacomelli, a chi gli chiedeva un commento sul futuro cambio di proprietà del gruppo Telecom, con l’uscita di Telefonica e l’ingresso di Vivendi.

“Non interverremo rispetto ai processi che riguardano il mercato, perché Telecom Italia è una società privata e il Governo ha ben presente le proprie prerogative – ha proseguito Giacomelli, alla luce delle voci di un interessamento per l’azienda da parte di Sol Trujillo o Naguib Sawirisnon si tratta di misurare simpatie o meno, il nostro unico criterio è tutelare l’interesse nazionale alla strategicità dell’infrastruttura”.

“Quello dell’interesse nazionale della strategicità della rete è l’unico nostro criterio – ha proseguito Giacomelli – certo, ci aspettiamo di vedere che Telecom abbia un piano industriale convincente, che sia assicurata l’implementazione e lo sviluppo della rete e che sia tutelata la sicurezza, questi sono i nostri criteri”.

“Non abbiamo simpatie né intenzione di sconfinare rispetto alle nostre prerogative –  ha concluso Giacomelli – noi siamo interessati e chiamati solo a tutelare l’infrastruttura, che è strategica per l’interesse nazionale”.