PMI e digital transformation

Innovation Manager, il Mise ‘sblocca’ i Voucher (ma bisognerà attendere ottobre)

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La misura metterà a disposizione circa 75 milioni di euro per gli anni 2019, 2020 e 2021.

Il 1 luglio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto attuativo del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, del 7 maggio 2019 sul “Voucher per l’Innovation Manager“.

Lo strumento – disegnato dalla legge di Bilancio 2019 che ha l’obiettivo di “sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti d’impresa, presenti su tutto il territorio nazionale” – si è finalmente sbloccato. La misura metterà a disposizione circa 75 milioni di euro per gli anni 2019, 2020 e 2021.

Con successivi provvedimenti, il Mise fornirà indicazioni sulle modalità e i termini per l’iscrizione all’elenco dei manager abilitati a fornire le consulenze, e per la presentazione delle domande di agevolazione da parte delle Pmi e delle reti d’impresa.

Servirà ancora qualche mese però. Il meccanismo entrerà a pieno regime tra settembre e ottobre, con la presentazione delle domande per i contributi e per l’accesso al nuovo elenco, attraverso due piattaforme informatiche alle quali Invitalia sta già lavorando.

Cos’è il voucher

Il “Voucher per l’Innovation Manager” è uno strumento agevolativo finalizzato a favorire la crescita di competenze manageriali delle PMI, che potranno avvalersi in azienda di figure in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale Impresa 4.0, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

L’incentivo è pari a: 40mila euro per le micro e piccole imprese nel limite del 50% della spesa; 25mila euro per le medie imprese nel limite del 30% della spesa; 80mila euro per le reti d’impresa nel limite del 50% delle spese sostenute.

A chi si rivolge

Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al Voucher per consulenza in innovazione le imprese operanti su tutto il territorio nazionale che risultino possedere, alla data di presentazione della domanda determinati requisiti. Possono inoltre beneficiare anche le reti d’impresa composte da un numero non inferiore a tre PMI in possesso dei requisiti descritti, purché il contratto di rete configuri una collaborazione effettiva e stabile e sia caratterizzato dagli elementi di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto 7 maggio 2019.

Spese ammissibili

Sono ammissibili, negli ambiti previsti dal decreto dello Sviluppo economico, spese di consulenza specialistica fornita da manager che siano iscritti in un elenco che potrà comprendere persone fisiche (come manager dell’innovazione già accreditati presso Unioncamere o presso associazioni di rappresentanza), società di consulenza, ma anche centri di trasferimento tecnologico e incubatori di start up innovative.

Concretamente, si parla tra gli altri di supporto all’analisi dei dati, cloud computing, robotica avanzata, manifattura additiva. Ma anche di utilizzo di strumenti di finanza alternativa (equity crowdfunding, invoice financing, minibond). Le attività, comunque, sono elencate nel decreto disponibile a questo link.