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Il 4 febbraio 1818 Walter Scott ritrova i gioielli della corona escozzes

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Prima di J.K. Rowling è stato il suo collega Walter Scott ad aprire quel baule di maghi e pietre del destino che in seguito ha fatto la fortuna di Harry Potter e della Scozia in genere.

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Prima di J.K. Rowling è stato il suo collega Walter Scott ad aprire quel baule di maghi e pietre del destino che in seguito ha fatto la fortuna di Harry Potter e della Scozia in genere. Scott era un fiero cittadino di Edimburgo e cesellatore di storie di mistero. Così, a furia di scrivere romanzi ambientati al tempo di Cromwell e di Maria Stuarda, aveva intuito che i gioielli della corona di Scozia erano nel castello di Edimburgo. Ed erano scomparsi cento anni prima.

C’è un proverbio che dice: «Per esser convincenti, bisogna esser convinti». E così fu, tanto che lo scrittore ricevette l’incarico da re Giorgio IV per iniziare le ricerche. 

L’operazione ebbe successo e sembra che collana, scettro e spada si nascondevano in un forziere, cuciti nella fodera di un mantello. 

Non vogliamo attaccare bottone sull’argomento, ma fu certamente l’opera di un sarto molto abile.