Il trend

Idrogeno, un mercato globale stimato a 11.000 miliardi di dollari entro il 2050

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Secondo il nuovo studio della Banca d’America, l’idrogeno consentirà alle utility di raggiungere ricavi per 2.500 miliardi di dollari, fino a 4.000 miliardi di dollari circa se nel conto si considerano anche gli usi dell’idrogeno nel settore automotive. Effetti in Italia.

Dopo decenni di false partenze, ripensamenti e rilanci, l’idrogeno sembra aver raggiunto una fase di maturità tecnologica tale da consentire un suo impiego su più vasta scala.

Secondo valutazioni della Banca d’America, attorno a questa risorsa energetica si potrebbe sviluppare un mercato mondiale di circa 11.000 miliardi di dollari entro il 2050.

Le stime globali sull’economia dell’idrogeno

Un potenziale economico e finanziario enorme, in grado di cambiare drasticamente il destino del mercato energetico globale, ma soprattutto di rendere più efficaci, sicuri e sostenibili, nel raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, i diversi mix energetici degli Stati.

Secondo lo studio, si legge in un articolo pubblicato sul sito della testata Cnbc, l’idrogeno consentirà alle utility di raggiungere ricavi per 2.500 miliardi di dollari, fino a 4.000 miliardi di dollari circa se nel conto si considerano anche gli usi dell’idrogeno nel settore automotive.

L’idrogeno è l’elemento più abbondante osservabile nell’universo e siamo sul punto di poterlo sfruttare in maniera sicura, efficace ed economica per soddisfare in maniera non inquinante il nostro crescente fabbisogno energetico mondiale”, si legge nel commento allo studio.

Idrogeno che va assumendo quindi una maggiore rilevanza strategica, sia per la lotta ai cambiamenti climatici, sia per l’abbattimento delle emissioni inquinanti, grazie al suo possibile utilizzo come carburante “pulito” per le nostre automobili e per i mezzi di trasporto di qualsiasi tipo, sia pubblico, sia privato, per riscaldare le nostre case e gli edifici in generale, per soddisfare molta delle nostre necessità energetiche, a partire da quelle industriali ed economiche.

Impatto sul mix energetico italiano

Una grande occasione per far partire e promuovere la cosiddetta economia dell’idrogeno su scala mondiale. Bisogna ricordare che questo elemento non si trova in natura allo stato pure, ma va estratto da altre sostanze attraverso procedimenti chimici ed elettrolitici, oppure, ma è l’opzione che si sta cercando di superare definitivamente, da combustibili fossili (altamente inquinanti).

Grazie all’elettrolisi dell’acqua, che si ottiene con l’energia elettrica, si può ricavare in maniera pulita ossigeno ed idrogeno, senza nessun tipo di emissione inquinante, da impiegare per la mobilità privata e i trasporti pubblici, l’industria nel suo complesso e i sistemi di riscaldamento.

Secondo uno studio Snam per The European House – Ambrosetti, l’idrogeno potrebbe coprire il 23% della domanda energetica italiana entro il 2050.

Tale aumento della quota di idrogeno nei consumi energetici finali permetterebbe al nostro Paese, grazie alle tecniche di estrazione green via elettrolisi, di ridurre le emissioni di 97,5 milioni di tonnellate di CO2eq, corrispondente a una riduzione di circa il 28% rispetto alle emissioni climalteranti italiane odierne.