il caso

Hyundai congela la supercar di Apple, bruciati 8 miliardi di dollari

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Stop alle trattative tra Kia (Gruppo Hyundai) e il gigante di Cupertino per il progetto di un’auto elettrica a guida autonoma. I coreani non vogliono ingerenze esterne nel proprio business e non vogliono essere relegati a semplice società manifatturiera per “produzioni a contratto” (come la Foxconn).

Sembrava cosa fatta ormai, ma come spesso accade per le grandi negoziazioni, anche nel caso della supercar Hyundai-Apple, pare che le trattative siano arrivate ad una fase di stallo.

Stop trattative Hyundai – Apple

Secondo quanto riportato in un articolo su Bloomberg, la controllata Kia Motors ha annunciato che al momento non c’è un progetto comune con Apple per la produzione di un’automobile a guida autonoma e motore elettrico.

A questo punto, dopo un mese di incontri raccontati dai media di tutto il mondo, dobbiamo pensare che il potenziale super investimento di 8,6 miliardi di dollari sia ormai saltato.

Al momento è la stessa casa madre, la Hyundai, ad aver subito il contraccolpo più grande di questo stop alla trattativa. Secondo un resoconto della Reuters, infatti, l’azienda avrebbe perso 3 miliardi di dollari di valore di mercato, con un calo delle azioni del -6%.

Giù del 15% anche le azioni della Kia, per 5,5 miliardi di dollari di valore (a gennaio aumentarono del +21%, però, subito dopo l’ennesima conferma di una trattativa in corso con Apple da parte della casa madre Hyundai).

I motivi del gelo

A quanto si legge negli articoli in rete, il tavolo Hyundai-Apple è saltato per il timore che il gruppo automobilistico coreano diventi in questo modo un “produttore a contratto della multinazionale americana, un po’ come è accaduto a Foxconn (che produce iPhone a chiamata).

Durante la conferenza stampa di oggi, Hyundai e Kia hanno confermato di essere in contatto con molte altre società del mercato automotive per le supercar a guida autonoma ed elettriche, ma non con Apple.

Secondo rumors online, la partnership sarebbe in fase di negoziazione dal 2018, ma è molto probabile che la linea più conservatrice del Gruppo Hyundai, contraria da sempre a lavorare con altre imprese “esterne” (cioè straniere), abbia avuto la meglio negli ultimi giorni.

La paura di esser rilegati al semplice ruolo di azienda manifatturiera e non di partner tecnologico potrebbe quindi aver giocato un ruolo chiave in questa faccenda, ma non è escluso anche uno stop forzato per possibile fuga di notizie.

Come ha ricordato la Reuters, comunque, neanche la Apple ha mai ufficialmente riconosciuto l’esistenza di un tavolo di trattative con i coreani.