Sostenibilità

Green data center, all’Università di Pisa c’è quello di Italtel. Mercato globale da 225 miliardi nel 2022

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Molteplici i vantaggi per l’ateneo, la città e l’ambiente: efficienza energetica, risparmio economico, ottimizzazione delle risorse, riduzione dell’inquinamento.

Studiando i green data center si affronta il problema poco trattato dell’impatto ambientale legato all’ecosistema digitale. All’interno di queste infrastrutture strategiche per la nuova economia legata al mondo dei dati, ci sono i server e altri apparati che consumano molta energia.

Si calcola che tra il 2 ed il 4% dell’energia totale consumata ogni anno nel mondo vada ad alimentare i data center e più in generale i dispositivi dell’Information technology (IT).

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha dichiarato che nel 2016 il consumo di energia legato ai data center ha raggiunto i 70 miliardi di kWh. Cifra enorme che aumenterà di altri 73 miliardi kWh nel 2020.

Basti pensare che nel 2012 il consumo mondiale dei data center sia stato di ben 270 TeraWatt/h, pari a circa due terzi dell’energia totale prodotta in Italia.

Ne consegue che la corsa alle green/clean technologies applicabili a tali strutture è già iniziata da tempo e, secondo Statista, nel 2022 la spesa in green data center potrebbe arrivare a 225 miliardi di dollari (più di 140 miliardi quelli stimati per il biennio 2017-2018).

Un esempio italiano di green data center è quello dell’Università di Pisa, realizzato in tempi brevi da Italtel, in Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) con West Systems e Webkorner.

Dal risparmio economico all’ottimizzazione degli spazi, dalla massima efficienza energetica alla riduzione dell’impatto ambientale, ad un anno dall’inaugurazione sono molteplici i vantaggi per l’ateneo pisano, uno dei più antichi d’Italia e unico in Europa a far parte della “Universities Research Association” (consorzio di università fra le più prestigiose al mondo).

Il data center, si legge in una nota Italtel, è stato realizzato nel Parco Regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, in un’area collegata all’Ateneo da un anello in fibra ottica che garantisce un elevato livello di connettività e di affidabilità.

Al suo interno, gli impianti sono stati realizzati con tecnologie best-of-breed (rack, condizionamento, gruppi di continuità…): “che ne garantiscono qualità ed efficienza e portano ad un miglioramento del valore pPUE (partial Power Usage Effectiveness) medio annuo, cioè il parametro oggettivo che indica quanto sia green il data center, pari a 1,17, persino più basso rispetto al requisito di 1,3 richiesto a capitolato”.